L’efficacia del vaccino di Pfizer scende al di sotto del 50% dopo 6 mesi dalla seconda dose ma resta alta nel prevenire le ospedalizzazioni: il nuovo studio su The Lancet.
L’efficacia del vaccino contro il Covid-19 prodotto da Pfizer scende al di sotto del 50% dopo sei mesi dalla somministrazione della seconda dose. È quanto è emerso da un nuovo studio pubblicato sulla celebre rivista scientifica “The Lancet”.
I dati della ricerca sono andati a confermare i rapporti preliminari di Israele e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi, sottolineando come a distanza di più di 5 mesi dal completamento della vaccinazione si assista a una riduzione dell’efficacia contro le infezioni.
L’efficacia del vaccino di Pfizer scende sotto al 50% dopo 6 mesi
Stando a quanto emerso dallo studio finanziato dalla stessa Pfizer il vaccino prodotto con BioNTech ha mostrato di avere un’efficacia pari all’88% entro il primo mese dopo la somministrazione della seconda dose, un valore che crolla al 47% dopo 5 mesi dall’ultima iniezione.
Delle cifre incoraggianti arrivano per quanto riguarda la variante Delta, il ceppo al momento dominante a livello mondiale: “Tra le infezioni sequenziate l’efficacia del vaccino contro le infezioni da variante Delta è stata elevata durante il primo mese (93%) ma è scesa al 53%” dopo 4 mesi. Anche l’efficacia nei confronti delle altre varianti è stata elevata dopo la prima vaccinazione e a distanza di 4-5 mesi ha fatto registrare un valore pari al 67%.
Lo studio ha preso in considerazione i dati provenienti dal sistema ospedaliero Kaiser Permanente Southern California. Nello specifico sono stati analizzati i campioni delle persone risultate positive al Covid nel periodo compreso tra il 14 dicembre e l’8 agosto 2021. In totale sono state osservate 3.436.957 persone vaccinate, di cui 184.041 (pari al 5,4% del totale) sono stati infettati da Sars-Cov-2, mentre per 12.130 di loro (il 6,6% del totale) si è reso necessario il ricovero in ospedale.
Efficace contro il ricoveri in ospedale
Diversa la questione se si prende in considerazione il rischio di ospedalizzazione in seguito all’infezione. In questo caso, l’efficacia del vaccino di Pfizer ha mostrato di essere complessivamente efficace nel prevenire il 93% dei ricoveri anche a distanza di 6 mesi, andando a confermare anche la protezione della malattia a fronte dell’ampia diffusione della variante Delta. I ricercatori hanno precisato che:
“Questo suggerisce che le riduzioni dell’efficacia nel tempo siano probabilmente dovute alla diminuzione dell’efficacia stessa che dalla variante Delta che sfugge alla protezione del vaccino. Dal momento che l’efficacia contro le infezioni da variante Delta era superiore al 90% al primo mese dalla vaccinazione completa, sono stati osservati cali nella protezione dall’infezione nel tempo dalla vaccinazione, indipendente dalla variante di Sars-Cov-2 e l’efficacia contro i ricoveri ospedalieri a causa della variante Delta è stata molto elevata durante l’intero periodo di studio”.
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