Elezioni Argentina 2019: vittoria senza bisogno del ballottaggio per il peronista Alberto Fernandez, chiamato ora a gestire un momento di grande difficoltà economica per il paese sudamericano.
Elezioni Argentina 2019: i risultati ufficiali premiano Alberto Fernandez, con il candidato peronista eletto al primo turno dopo aver ottenuto il 48,10% dei voti, mentre il presidente uscente liberale Mauricio Macri non è andato oltre il 40,37%.
Si tratta di un ritorno al potere quello del centrosinistra in Argentina, con Alberto Fernandez che avrà come suo vice l’ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner, autentica deus ex machina di questa campagna elettorale.
Un voto questo che è arrivato in un momento più che difficile per il paese sudamericano, alle prese con una nuova crisi economica che ha fatto schizzare lo spread oltre quota 1.400 punti base spalancando le porte per un nuovo default.
Elezioni Argentina 2019: i risultati
In totale sono stati sei i candidati che si sono sfidati domenica 27 ottobre per queste elezioni in Argentina. Ecco quelli che sono stati i risultati ufficiali del voto.
Candidato | Area politica | Percentuale |
---|---|---|
Mauricio Macri | Liberale | 40,37% |
Alberto Fernández | Centrosinistra | 48,10% |
Roberto Lavagna | Centro | 6,16% |
Nicolás del Caño | Sinistra | 2,16% |
Juan José Gómez Centurión | Destra | 1,71% |
José Luis Espert | Centrodestra | 1,47% |
Il sistema elettorale prevede che se nessuno dei candidati dovesse ottenere almeno il 45% dei voti, oppure il 40% con un distacco minimo del 10% rispetto al secondo, allora per eleggere il nuovo presidente si terrà un ballottaggio tra i due più votati.
Avendo Alberto Fernandez ottenuto al primo turno il 48,10% dei voti, confermando così quelle che erano state le indicazioni delle primarie, il peronista è stato nominato nuovo presidente senza il bisogno di ricorrere a un ballottaggio.
I candidati
Anche se in teoria le primarie dell’11 agosto dovevano servire a scegliere il candidato di un partito tra una rosa di aspiranti, tutte le forze politiche o coalizioni si sono presentate con un quadro già ben definito.
In pratica queste primarie, oltre a dare un’idea dello scenario politico, sono servite a determinare i candidati capaci di superare la soglia di sbarramento dell’1,5% e accedere così alle presidenziali del 27 ottobre.
In totale sono stati sei i candidati che si sfideranno in queste elezioni in Argentina.
Candidato | Area politica |
---|---|
Mauricio Macri | Liberale |
Alberto Fernández | Centrosinistra |
Roberto Lavagna | Centro |
Nicolás del Caño | Sinistra |
Juan José Gómez Centurión | Destra |
José Luis Espert | Centrodestra |
In corsa per un secondo mandato presidenziale si è pesentato Mauricio Macri, ricco uomo d’affari oltre che presidente del Boca Juniors. Dopo essere riuscito nel 2015 a interrompere il dominio dei peronisti della dinastia dei Kirchner, il suo governo liberale però ha deluso le aspettative.
Invece di una ripresa come era stato promesso, per l’Argentina è arrivata un’altra crisi economica che sta spingendo il paese sull’orlo del default, tanto che nel settembre 2018 il Fondo Monetario Internazionale è intervenuto con un prestito record da 57,1 miliardi di dollari per sostenere Buenos Aires.
Con l’ex presidente Cristina Kirchner in veste di candidata vicepresidente, su di lei pesano anche diverse inchieste pendenti per corruzione, il Partido Justicialista di ispirazione peronista ha scelto di puntare su Alberto Fernández, ex capo di gabinetto sia di Cristina che del marito Nestor Kirchner.
Classico terzo incomodo in questo duello presidenziale era l’economista Roberto Lavagna, in passato ha ricoperto anche il ruolo di ministro dell’Economia sotto il governo di Nestor Kirchner, che guida la coalizione centrista Consenso Federal.
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