Elezioni Europee, prima di votare vuoi sapere qual è la posizione dei partiti in merito al conflitto in Israele? Ecco chi sta dalla parte della Palestina.
I principali partiti politici hanno presentato i loro programmi per le elezioni europee che avranno luogo l’8 e 9 giugno di quest’anno.
Lo scopo delle elezioni è eleggere i 76 rappresentanti italiani al Parlamento europeo. Considerati i recenti accadimenti, il sostegno alla Palestina diventa un punto centrale nell’agenda politica europea, con una lista di partiti pronti a promuovere la sua liberazione e autodeterminazione.
Il Free Palestine Party
Spicca in queste elezioni il Free Palestine Party (FPP), fondato da partiti di minoranza musulmana che si battono per la Palestina in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svezia.
Il partito promuove il dialogo tra le diverse parti coinvolte, compreso Hamas. Inoltre sostiene l’idea di una soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese. La lista dei suoi candidati si definisce chiaramente anti-sionista e anti-imperialista.
Una delle principali realtà promotrici dell’Fpp è l’Unione dei democratici musulmani francesi (Udmf), una lista di centro-sinistra transalpina. Le loro dichiarazioni non lasciano interpretazioni: “Dev’essere l’Europa a risolvere il dramma che essa stessa ha creato con la suddivisione della Palestina”.
Qui si evince un chiaro riferimento alla dichiarazione Balfour del 1917. Con questa dichiarazione sostanzialmente furono poste le basi per la creazione di un «focolare nazionale» ebraico nella Palestina mandataria, quindi nel periodo in cui il territorio della Palestina era sotto il mandato della Società delle Nazioni, amministrato dal Regno Unito. Un arco temporale che va da dopo la Prima Guerra Mondiale fino al 1948.
Non è possibile, tuttavia, votare il Free Palestine Party in Italia in quanto non è registrato come partito in questo paese. Tuttavia c’è una rosa di partiti che sostengono la causa palestinese a cui volendo è possibile dare il nostro voto.
Quali partiti italiani sostengono la causa palestinese?
Mentre alcuni partiti si astengono dall’esprimere opinioni (come ad esempio la Lega, Libertà o Azione-Siamo Europei) altri preferiscono schierarsi apertamente. Ecco chi sostiene la causa della liberazione della Palestina e quali sono nello specifico le posizioni di ogni partito.
Partito Democratico
Il PD riconosce il terrorismo di Hamas ma considera la reazione di Israele una “punizione collettiva del popolo palestinese”. A tal proposito considera cruciale separare Hamas dal popolo palestinese. Ma osserva la responsabilità che ha la comunità internazionale rispetto alla Palestina, per anni abbandonata. Per questo il partito mette in luce “l’impegno per il riconoscimento europeo di uno Stato della Palestina, tappa obbligatoria per dare dignità a un popolo e coinvolgerlo nel processo di pace”. La posizione è quella del “due popoli, due stati” in cui l’Europa non resta mera spettatrice. Infatti propone l’istituzione di una Conferenza internazionale per la Pace in Medio Oriente e una missione internazionale di pace a Gaza guidata dalle Nazioni Unite.
Movimento 5 Stelle
Il M5S considera la pace l’unica opzione possibile in Medio Oriente. Pur condannando ogni forma di terrorismo (compreso Hamas) e chiedendo la liberazione degli ostaggi israeliani, il partito considera inaccettabile la risposta dell’esercito di Israele che ha ucciso civili, donne e bambini. Chiede quindi un “cessate il fuoco immediato”. Non manca di redarguire Israele che ignora da tempo le risoluzioni dell’ONU e l’imperativo internazionale di lasciare i territori occupati. Il Movimento 5 Stelle considera l’occupazione della Palestina e l’operato dell’esercito di Israele come uno dei maggiori ostacoli alla pace. Si considera disposto a mettere in discussione l’accordo di associazione UE-Israele siglato nel 1995. L’obiettivo finale resta il riconoscimento formale dello Stato di Palestina.
Fratelli D’Italia
Fratelli D’Italia si considera a favore della soluzione “due popoli, due stati”.
Alleanza Verdi-Sinistra
L’Alleanza Verdi-Sinistra riconosce l’emergenza umanitaria in Palestina e invoca tutte le forze diplomatiche ed economiche per un cessate il fuoco immediato. L’obiettivo del partito è “riconoscere lo Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967 e garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli nelle rispettive integrità territoriali”. Ribadisce quanto sia necessario il rispetto del diritto internazionale (che Israele ha violato ripetutamente) rispetto alla denuncia del Sudafrica alla CIG e le accuse in sede Onusiana di genocidio. Chiede la cessazione di accordi di fornitura di armi e l’inizio di sanzioni commisurate alle violazioni.
Stati Uniti D’Europa
Stati Uniti D’Europa (con “Italia Viva” e “Più Europa”) ribadisce l’impegno necessario per la pace internazionale, tanto in Ucraina quanto in Medio Oriente, focalizzandosi sulla necessità di rafforzare le soluzioni diplomatiche.
Pace Terra Dignità
Pace Terra Dignità ha una posizione piuttosto radicale. Pur condannando gli attacchi del 7 ottobre chiede con urgenza che si denunci il quello che il partito definisce “un massacro in corso di donne, bambini e civili, l’espulsione di milioni di persone dalle loro case, i territori occupati in dispregio delle delibere dell’ONU, la pulizia etnica, gli insediamenti illegali, il regime di apartheid e la soppressione dei diritti civili dei palestinesi”. A tal proposito esprime delle perplessità rispetto alla soluzione “due popoli, due stati” per via delle intenzioni dichiaratamente colonizzatrici dello Stato di Israele. Il partito auspica una soluzione dei due popoli in una sola terra, praticabile attraverso un ordinamento istituzionale comprensivo e accogliente per ambedue i popoli. L’Europa deve chiedere il rilascio degli ostaggi non solo di Israele ma anche palestinesi e “farsi mediatrice a promuovere la ricerca di una soluzione della questione palestinese, nonché la riedificazione di Gaza, il ritorno alle loro case distrutte dei suoi abitanti e un piano straordinario di aiuti umanitari e sanitari”.
Forza Italia
Fuori dal coro è la voce di Forza Italia, che esprime un chiaro sostegno a Israele, anche se non nega che sia necessario il raggiungimento della pace con il popolo palestinese.
Libertà
Nella lista “Libertà” di Cateno De Luca non ci sono riferimenti precisi al conflitto tra Israele e Hamas, ma un generico riferimento alla necessità di perseguire la pace in sede internazionale.
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