Da tempo si discute sulla possibilità di uscire dall’Euro e dall’Europa: vediamo in queste elezioni quali partiti ne hanno parlato nel loro programma elettorale.
“Via l’Italia dall’Euro e dall’Europa”. Uno slogan questo che da anni aleggia sopra lo scenario politico nostrano ma alla fine, nei programmi elettorali in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, quali partiti hanno messo nero su bianco questa proposta?
Siamo andati a controllare allora tutti i programmi presentati dalle varie forze in campo per vedere chi, su questo tema fondamentale per il nostro paese, è a favore o contrario a un’uscita dell’Italia non solo dalla moneta unica, ma anche dall’Unione Europea.
I programmi elettorali sull’Europa
Anche se in questa campagna elettorale di tutto si è parlato tranne che di programmi elettorali, per capire quale siano le intenzioni dei vari partiti in merito all’Euro e all’Europa non rimane che vedere le loro proposte a riguardo.
Partiamo con quelle forze politiche che sono su posizioni fortemente europeiste. In primis è d’obbligo citare +Europa di Emma Bonino che, si potrebbe parlare in questo caso di nomen omen, già dal nome fa capire quale sia lo spirito principale della lista.
Anche il Partito Democratico è apertamente a favore dell’Unione Europea così come il fresco movimento 10 Volte Meglio. In questi casi però, non volere una sorta di Italexit non vuol dire comunque che non ci sia la necessità di rivedere i rapporti con Bruxelles.
Di Europa intesa come istituzione e di moneta unica non si parla per nulla invece nel programma di Liberi e Uguali, che quindi quasi come in una sorta di silenzio-assenso si potrebbe iscrivere al novero di chi non vorrebbe un’uscita dell’Italia dall’Unione.
Potere al Popolo invece parla di rompere i trattati esistenti per costruire un’Europa fondata maggiormente sulla solidarietà tra i lavoratori e sui diritti sociali. Per la lista quindi si dovrebbero cambiare i meccanismi dell’Unione, mentre non si fa cenno per nulla alla moneta unica.
Il Movimento 5 Stelle propone una profonda revisione dei trattati dell’Unione. Se questo non dovesse avvenire, allora si dovrebbe “restituire agli Stati membri sovranità in ambito economico monetario” come si legge nel loro programma. Senza dei compromessi accettabili quindi, l’Italia potrebbe valutare anche decisioni drastiche.
La coalizione di Centrodestra nel documento unitario punta tutto su avere meno vincoli dall’Europa. Meno soldi versati a Bruxelles, revisione dei trattati e più tutela del Made in Italy. Non si parla comunque di un addio all’Unione o alla moneta unica.
In sostanza le uniche due forza politiche che hanno chiaramente scritto di volere uscire, in maniera istantanea e unilaterale, sia dall’Europa che dall’Euro sono CasaPound e il Partito Comunista, con quest’ultimo che si è spinto oltre chiedendo anche un’uscita dell’Italia dalla Nato.
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