Elezioni regionali Liguria 2024: data, candidati e sondaggi

Alessandro Cipolla

12 Agosto 2024 - 12:09

La guida alle elezioni regionali Liguria 2024: la possibile data, la legge elettorale, chi sono i candidati in corsa e cosa dicono i sondaggi elettorali in merito a questo voto così delicato.

Elezioni regionali Liguria 2024: data, candidati e sondaggi

Elezioni regionali Liguria 2024: si apriranno con qualche mese di anticipo le urne in Regione a causa delle dimissioni di Giovanni Toti, con l’ormai ex presidente che ha lasciato a seguito della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto quando era quasi al termine del suo secondo mandato.

Da tempo è stata fissata la data delle elezioni Liguria 2024: si voterà domenica 27 e lunedì 28 ottobre, ma potrebbe esserci uno slittamento a novembre se il governo dovesse decidere di accorpare il voto ligure a quello in Umbria e in Emilia-Romagna.

Ci sono incertezze anche per quanto riguarda i candidati di queste regionali in Liguria: nel centrosinistra sembrerebbe essere fatta per l’ex ministro dem Andrea Orlando, mentre nel centrodestra il nome più caldo sarebbe quello di Ilaria Cavo.

In attesa degli immancabili sondaggi elettorali, ecco per voi una guida alle elezioni regionali Liguria 2024 con la data del voto, gli orari, la legge elettorale e chi potrebbero essere i possibili candidati.

Elezioni regionali Liguria 2024: data e orari

A fine luglio la Regione e la Corte d’Appello di Genova hanno raggiunto un’intesa sulla data delle elezioni regionali Liguria 2024 che, salvo sorprese, si terranno domenica 27 e lunedì 28 ottobre.

Questi invece sarebbero gli orari del voto:

  • domenica 27 ottobre dalle 7 alle 23;
  • lunedì 28 ottobre dalle 7 alle 15.

Se invece il governo dovesse optare per un election day accorpando insieme le regionali in Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna, allora le urne si andrebbero ad aprire in data domenica 17 e lunedì 18 novembre con i medesimi orari.

La legge elettorale

Per le elezioni regionali in Liguria si vota con un sistema elettorale del 1995, modificata per volere della maggioranza di centrodestra nel 2020 quando sono state introdotte diverse novità.

Si tratta di una legge elettorale a turno unico: viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari.

I 30 seggi (più il presidente eletto) sono ripartiti per l’80% in base a un sistema proporzionale su liste provinciali, dove è possibile esprimere le preferenze in merito ai candidati consiglieri.

Il restante 20% dei seggi non vengono più assegnati tramite il listino regionale bloccato, ma in maniera variabile: come premio di maggioranza se il candidato vincitore ha ottenuto meno di 18 seggi, oppure ripartito tra le liste non collegate al candidato vincitore se ha ottenuto più di 18 seggi.

Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, una lista provinciale deve superare la soglia di sbarramento del 3% salvo non siano collegate a una lista regionale che è riuscita a ottenere il 5%.

Infine per un elettore è possibile esprimere un voto disgiunto, ovvero indicare un candidato governatore e poi volendo anche una lista che non lo appoggia.

I candidati

Fino a qualche anno fa la Liguria era considerata come una sorta di fortino del centrosinistra, ma alle elezioni regionali del 2015 l’ex giornalista Giovanni Toti, sfruttando anche la forza del Movimento 5 Stelle capace di prendere il 24%, è riuscito a strappare la Regione al Pd. Cinque anni dopo la vittoria poi del presidente dimissionario è stata invece molto più netta.

Le elezioni Liguria 2024 però arrivano in uno scenario diametralmente opposto, con il centrosinistra pronto a cavalcare l’onda dell’inchiesta che ha portato alle dimissioni di Toti per tornare alla guida della Regione.

Il Partito Democratico così sembrerebbe essere pronto a lanciare la candidatura di uno dei suoi big: Andrea Orlando, spezzino doc, che già starebbe lavorando per costruire una coalizione più ampia possibile.

L’ex ministro infatti avrebbe già in tasca l’accordo con Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e diverse realtà civiche. Resta da capire ora cosa faranno Azione e Italia Viva che, negli ultimi tempi, hanno mantenuto una posizione molto più garantista su Toti rispetto al resto delle opposizioni.

Per quanto riguarda il centrodestra invece si fa un gran parlare di Ilaria Cavo - considerata una fedelissima di Giovanni Toti -, attuale deputata e in passato assessore regionale alla Cultura per ben sette anni.

I nomi alternativi per il centrodestra sono quelli del vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi, il segretario forzista ligure Carlo Bagnasco ed Edoardo Rixi, ras leghista in Liguria che però non sembrerebbe essere disposto a scendere in campo in queste elezioni regionali.

Da non perdere su Money.it

Iscriviti a Money.it