La data, chi sono i candidati e cosa dicono i sondaggi delle elezioni presidenziali a Taiwan: tutto quello che c’è da sapere sul voto da cui potrebbe dipendere una guerra mondiale tra Usa e Cina.
Elezioni presidenziali Taiwan 2024: si apriranno in data sabato 13 gennaio le urne di questo appuntamento elettorale che potrebbe essere il più importante del nuovo anno, nonostante il fatto che nei prossimi mesi si voterà prima nell’Unione europea e poi negli Stati Uniti, senza dimenticare Paesi come Russia, India e - forse - l’Ucraina.
Questo perché secondo diversi analisti internazionali le elezioni a Taiwan saranno cruciali per capire se ci sarà in un futuro immediato una guerra tra la Cina e l’isola “ribelle”, con la tensione tra Pechino e Taipei da tempo oltre i limiti di guardia specie dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Stando ai sondaggi al momento sarebbe in testa il candidato del Partito progressista democratico - molto vicino a Washington - che da anni è al potere, ma la sfida nel 2024 sarà molto più aperta rispetto al passato. Vista l’importanza di questo voto, ecco per voi una guida alle elezioni Taiwan 2024 dove potrete trovare tutte le informazioni relative a questo appuntamento elettorale così delicato.
ELEZIONI TAIWAN 2024
Elezioni Taiwan 2024: la data
Sabato 13 gennaio poco meno di 20 milioni di cittadini saranno chiamati alle urne per le elezioni presidenziali Taiwan 2024, un voto che ha come convitato di pietra la possibile guerra tra Usa e Cina se veramente Xi Jinping alla fine dovesse decidere di usare la forza per riprendere il controllo dell’isola de facto indipendente dal 1949 e da allora rivendicata da Pechino.
Elezioni Taiwan 2024: i candidati
Essendo arrivata ormai al termine del suo secondo mandato consecutivo non potrà candidarsi alle elezioni del 13 gennaio l’attuale presidente Tsai Ing-wen del Partito progressista democratico (Dpp), una forza politica di centrosinistra molto vicina agli Usa e poco disposta a rinunciare a una piena indipendenza di Taiwan.
Il candidato presidente del Dpp sarà Lai Ching-te, l’attuale vicepresidente: la legge elettorale a Taiwan prevede che il presidente e il suo vice vengano eletti in ticket attraverso il sistema “first-past-the-post”, ovvero vince chi riceve più voti.
Lo sfidante più accreditato è Hou Yu-ih, leader del Kuomintang (Kmt) il partito nazionalista taiwanese considerato come il più disposto ad aprire un dialogo con la Cina. Nel mezzo c’è il Partito Popolare (Tpp) di Ko Wen-je che ha nei confronti di Pechino una posizione intermedia rispetto a quella delle altre due forze politiche.
Questi sono i tre candidati alle elezioni presidenziali Taiwan 2024:
- Lai Ching-te (Dpp);
- Hou Yu-ih (Kmt);
- Ko Wen-je (Tpp).
Elezioni Taiwan 2024: i sondaggi
Al momento a Taiwan non è possibile diffondere dei sondaggi elettorali visto lo stop che è scattato dieci giorni prima del voto; in precedenza però sono state molte le indagini realizzate in merito alle elezioni presidenziali.
L’ultimo sondaggio elettorale realizzato da E-Today in data 25 e 26 dicembre ha dipinto una situazione abbastanza incerta: Dpp al 38,1%, Kmt al 34,8% e Tpp al 19,2%.
Stando invece alla media dei sondaggi elaborata dall’Economist, al momento dello stop alla pubblicazione Lai Ching-te è stato indicato al 36%, Hou Yu-ih al 31% e Ko Wen-je al 24%.
Sarebbero molti però i taiwanesi indecisi su chi votare alle prossime elezioni, con i progressisti che resterebbero sempre i grandi favoriti per la vittoria finale.
I rischi di una guerra mondiale
Considerando lo stretto e forte legame tra Taiwan e gli Stati Uniti, un’azione militare da parte della Cina verso la fu Formosa per riprendere il controllo dell’isola potrebbe portare a un intervento diretto delle truppe americane: questo vorrebbe dire dare il via a quella che drammaticamente avrebbe tutte le carte in regola per diventare la terza guerra mondiale.
Perché allora le elezioni a Taiwan rappresenterebbero una sorta di appuntamento fondamentale per capire se ci sarà nei prossimi anni una guerra tra Usa e Cina? Il motivo è da ricercare nei candidati in corsa e su quanta sia la loro propensione ad aprire un dialogo con Pechino per cercare di arrivare a un accordo prima che Xi Jinping decida di mantenere fede alla promessa fatta di riprendere il controllo dell’isola entro il 2049, anno del centenario dalla nascita della Repubblica popolare cinese.
I toni della campagna elettorale finora sono stati molto duri: il Kuomintang ha parlato dei rischi di una guerra con la Cina a causa della politica portata avanti dal Dpp negli ultimi anni, mentre i progressisti attualmente al potere hanno accusato il Kmt di voler riportare Taipei sotto la sfera di Pechino. In mezzo al guado ci sono i popolari che sono disposti a dialogare con Xi Jinping senza però mettere in discussione l’indipendenza dell’isola.
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