Snam sta sperimentando l’iniezione di idrogeno nel metano, un progetto unico in Europa che consente di abbattere drasticamente le emissioni di CO2. Anche per le auto.
La riduzione delle emissioni di CO2 è ormai un pensiero costante di governi, filiere produttive e scienziati. Tutte le parti in causa stanno muovendo in questa direzione con progetti che vanno oltre la sola la mobilità elettrica - da sola non sufficiente a garantire forza motrice in futuro - esplorando opzioni che sfruttano anche soluzioni tradizionali, come i motori endotermici nel settore trasporti.
È il caso del progetto di sperimentazione varato da Snam, che prevede l’iniezione di idrogeno nel metano per innescare una significativa riduzione delle emissioni di CO2, dal momento che l’idrogeno non produce anidride carbonica durante la combustione. Un progetto tutto italiano che renderebbe il nostro paese l’hub ideale allo sviluppo e alla diffusione di un utilizzo più pulito ed efficiente del gas naturale.
Al momento Snam sta sperimentando la miscela di idrogeno e metano - chiamata H2NG - in Campania, ma la proiezione di questa soluzione sui consumi nazionali di gas naturale permetterebbe una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 2,5 milioni di tonnellate, corrispondenti alle emissioni annue di anidride carbonica di tutte le auto circolanti a Roma.
Metano addizionato con idrogeno: 217 miliardi di risparmi per l’Europa
Il progetto di Snam di immettere idrogeno nel metano con una percentuale del 5% è un progetto unico in Europa, reso possibile dall’esperienza di Snam nel settore dell’estrazione e del trasporto del gas naturale. Per il momento sono coinvolte nel progetto le forniture di metano addizionato con a due aziende campane, un’azienda di imbottigliamento di acque minerali e un pastificio.
L’iniezione di idrogeno direttamente nella rete di distribuzione del metano proietta l’Italia all’avanguardia nei confronti degli altri paesi europei. Un’opportunità tutta da sfruttare: secondo un recente rapporto di Navigant Research - società di consulenza attiva nei settori energia e sostenibilità - potrebbero essere fino a 270 i miliardi di metri cubi di carburanti a basse emissioni come il biometano e l’idrogeno verde da immettere nelle reti distributive europee entro il 2050.
Che tradotto in risparmi sull’acquisto di metano tradizionali fanno 217 miliardi di euro all’anno, oltre ad una maggiore indipendenza energetica. È Marco Alverà - amministratore delegato di Snam - a sottolineare l’opportunità da cogliere: “I gas rinnovabili come l’idrogeno green e il biometano, infatti, avranno un ruolo centrale nel mix energetico decarbonizzato oltre il 2050 insieme alle fonti rinnovabili tradizionali”.
Metano e idrogeno: per l’Italia l’opportunità di essere hub europeo
Il progetto di iniezione di idrogeno nella rete di metano studiato da Snam e passato ora alla fase di sperimentazione può rendere l’Italia paese leader europeo, grazie alla rete di distribuzione del gas naturale più estesa del Vecchio Continente e alla connessione con il Nord Africa, da dove in futuro arriverà la maggior parte dell’idrogeno prodotto dall’energia solare.
Al momento Snam è impegnata a verificare la compatibilità delle infrastrutture di distribuzione con percentuali crescenti di idrogeno iniettato nel metano. Il 5% di diluizione attuale potrebbe crescere, con ulteriori significativi risparmi in termini di CO2 e di spesa energetica. Inoltre, l’azienda energetica sta studiando la possibilità di produrre idrogeno verde, ottenuto grazie all’elettrolisi dell’acqua utilizzando energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Metano e idrogeno: un’opportunità green anche per l’auto
Una soluzione rivoluzionaria, in grado di produrre notevoli risparmi in termini di emissioni di CO2 e di bolletta energetica, e in grado di rendere l’Italia leader tecnologico e infrastrutturale. Un’opportunità anche per il settore auto, impegnato a ricercare soluzione “green” che non sempre riescono ad essere facilmente implementabili.
Che l’auto elettrica possa essere uno strumento di contenimento delle emissioni nocive e clima alteranti è possibile, che sia l’unica via è estremamente improbabile. Per questa ragione è tassativo per la filiera Automotive - e per il legislatore - prendere in considerazione soluzioni come quella proposta da Snam: un’auto a metano addizionato con idrogeno è in grado di ridurre l’impatto ambientale dei veicoli e di rendere meno oneroso pieno per gli automobilisti.
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