Eni ha perso oltre il 3% dopo la pubblicazione dei risultati finanziari, ma gli analisti restano ottimisti sul titolo. I primi supporti a 14 euro possono favorire un rimbalzo? Ecco cosa aspettarsi.
Eni, comprare o vendere il titolo dopo un Q4 contrastato? Gli esperti di HSBC hanno recentemente rivisto al ribasso il target price per azione a 15,7 euro, mentre UBS lo ha abbassato a 17 euro. Più ottimisti gli analisti di Intesa Sanpaolo e di Equita Sim che mantengono la raccomandazione di acquisto con target price rispettivamente a 20 euro e 19,5 euro.
I risultati finanziari del quarto trimestre hanno indicato un utile netto rettificato in calo del 34% su base annua, con oneri finanziari e aliquota fiscale in aumento. Nonostante ciò, gli analisti rimangono ottimisti sulle prospettive a lungo termine di Eni, sottolineando che tratta a uno sconto del 30% rispetto ai concorrenti petroliferi integrati.
Gli investitori guardano con interesse ai potenziali catalizzatori futuri, tra cui l’attesa quotazione di Plenitude e di Enilive, insieme allo sviluppo del gas naturale liquefatto (GNL) in Congo e Indonesia. Inoltre, i progetti di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) sono visti come fonti di rendimento promettenti.
Tuttavia, nonostante le prospettive a lungo termine, Eni deve affrontare la cautela degli analisti. Bank of America ha mantenuto una raccomandazione neutrale con un target price di 15 euro, evidenziando la necessità di valutare attentamente il contesto attuale.
L’annuncio della distribuzione di una tranche di dividendi agli azionisti, in linea con le riserve disponibili, è un segnale di stabilità finanziaria da parte di Eni. Tuttavia, gli investitori rimangono in attesa della presentazione della strategia aziendale, prevista per il 14 marzo 2024, per avere maggiore chiarezza sulle prospettive a breve, medio e lungo termine dell’azienda.
In conclusione, mentre Eni si prepara ad affrontare le sfide nel breve termine, gli investitori sono chiamati a considerare con attenzione sia le criticità attuali che le potenzialità future del titolo prima di prendere decisioni di investimento.
Eni: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Eni tenta il rimbalzo dopo aver messo sotto pressione i primi supporti a 14 euro circa. La tenuta di questo livello, base del canale che scende dai massimi di novembre, potrebbe dunque arginare la pressione dei venditori che ha colpito il titolo negli ultimi mesi. Oltre area 14,50-14,60 possibile allungo verso i 15 euro, poi verso 15,40 circa. Sotto 14 euro via libera verso i supporti critici a 13,80.
Per operare long su Eni potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC16ZT9. Il certificato ha come sottostante Eni e presenta una barriera distante attualmente il 18,67%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC9KHV9, avente una barriera distante il 21,09% e come sottostante Eni.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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