Eni è buy o sell dopo trimestrale? Cosa si aspettano gli analisti

Claudia Cervi

25/04/2024

La corsa di Eni è sbarrata da un ostacolo, ma secondo gli analisti il titolo può salire ancora. Ecco i prossimi target.

Eni è buy o sell dopo trimestrale? Cosa si aspettano gli analisti

Eni ha recentemente reso noti i risultati del primo trimestre, registrando un utile per azione rettificato di 1,58 miliardi di euro, in calo del 46% rispetto all’anno precedente. L’utile non rettificato, che include le partite straordinarie, si attesta a 1,2 miliardi, segnando una flessione del 49%. Tuttavia, la società ha rivisto al rialzo le sue previsioni di cassa per l’intero anno, indicando un miglioramento della liquidità.

Dopo l’annuncio dei risultati, il titolo Eni ha subito un lieve calo dell’1,83%, ma già oggi recupera circa un punto percentuale, suggerendo una risposta del mercato più ottimista del previsto.

Secondo Equita SIM, il primo trimestre di Eni è stato migliore di quanto ci si aspettasse. Gli analisti ritengono che i risultati positivi possano portare benefici, sia per via dell’aumento del programma di riacquisto di azioni proprie, sia grazie a un outlook più robusto. La società di intermediazione ha confermato il giudizio “buy” con un obiettivo di prezzo di 19,5 euro, segno che il titolo ha ancora margine di crescita.

Anche Goldman Sachs è dello stesso avviso, con una raccomandazione d’acquisto e un target price a 18 euro. La banca americana ha elogiato i risultati del primo trimestre, giudicando positivamente l’incremento del buyback rispetto a quanto annunciato in precedenza.

Anche Banca Akros mantiene una visione positiva su Eni, confermando il rating “buy” con un prezzo obiettivo di 18,5 euro. La banca ha lodato il miglioramento del cash flow e dell’EBIT adjusted, che hanno superato le aspettative.

Per quanto riguarda le previsioni per il 2024, Eni è ottimista. La società prevede di mantenere una produzione di idrocarburi tra 1,69 e 1,71 milioni di barili di olio equivalente al giorno, basandosi su un prezzo del Brent di 86 dollari al barile. Inoltre, Eni prevede di espandere le sue attività nel settore del gas e delle energie rinnovabili, puntando a raggiungere una capacità di 4 GW da fonti rinnovabili entro la fine del 2024.

Nonostante la reazione iniziale del mercato sia stata leggermente negativa, il piano finanziario di Eni e l’aumento del buyback mostrano fiducia nella stabilità e nella crescita della società. Per gli investitori, il rendimento rimane interessante, con un dividend yield del 6,08% e una storia di 29 anni consecutivi di distribuzione dei dividendi. Con queste premesse e un outlook positivo, molti analisti vedono in Eni un’opportunità d’investimento interessante nel settore energetico.

Eni: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit

Eni ha fatto dietro front nel giorno della pubblicazione degli utili, il 24 aprile, arretrando dalla resistenza in area 15,80. Nell’ultima settimana i prezzi oscillano nervosamente tra questo limite e i primi supporti a circa 15 euro. La tenuta di questa base e la rottura di area 15,80 potrebbero rilanciare il rally in direzione di obiettivi a 16 e 16,50 euro. Sotto quota 15 rischio di affondo in area 14,60.

Grafico giornaliero azioni Eni Grafico giornaliero azioni Eni Fonte Baha

Per operare long su Eni potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC836K6. Il certificato ha come sottostante Eni e presenta una barriera distante attualmente il 14,11%.

Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC9AZ14, avente una barriera distante il 17,37% come sottostante Eni.

Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.

I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.

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