Eni scelta dal Qatar per ampliamento dell’impianto di gas più grande al mondo

Claudia Cervi

9 Giugno 2022 - 16:44

Eni insieme a Exxon Mobil, TotalEnergies, Shell e ConocoPhillips nella gara d’appalto per ampliare del 64% l’impianto di gas liquefatto più grande al mondo.

Eni scelta dal Qatar per ampliamento dell’impianto di gas più grande al mondo

Eni è tra i quattro partner finanziari selezionati dal Qatar per il progetto di ampliamento del North Field, uno dei più grandi giacimenti offshore di gas naturale liquefatto (LNG) al mondo.

A Milano Eni sta perdendo circa 2 punti percentuali si attesta a 14,11 euro, raffreddando l’ottimismo scaturito dalla notizia sull’IPO Plenitude, la newco di Eni.

Oltre a rafforzare la posizione del Qatar, il progetto «garantirebbe la fornitura di gas a lungo termine all’Europa mentre il continente cerca alternative al gas russo», secondo Reuters. Per l’Italia potrebbe essere un’ottima opportunità per svincolarsi dal gas russo, partecipando attivamente allo sviluppo di un progetto di estrazione.

Eni in gara con Exxon Mobil, TotalEnergies, Shell e ConocoPhillips per un progetto da 30 miliardi di dollari

La società statale Qatar Energy ha già investito 30 miliardi di dollari nel progetto e sta cercando partner finanziari per espandere l’impianto North Field, il più grande al mondo per l’estrazione di gas liquefatto. Una volta messo in produzione, l’impianto aumenterà la capacità di liquefazione del Qatar da 77 milioni di tonnellate all’anno a 126 milioni di tonnellate entro il 2027, con un incremento del 64%.

L’imponente progetto comprende sei mega-treni di liquefazione che saranno assegnati alle compagnie petrolifere in gara. Le compagnie petrolifere hanno presentato un’offerta per quattro treni relativi all’espansione del North Field East. Gli altri due treni faranno invece parte di una seconda fase che riguarda il North Field South.

Secondo quanto riportato da Reuters, Exxon, Shell e Total potrebbero ottenere circa il 20-25% del prelievo complessivo di gas o, in alternativa, un treno ciascuno. Conoco ed Eni potrebbero invece condividere il quarto treno. Si tratta comunque di ipotesi che potrebbero essere confermate nel corso della conferenza stampa che Qatar Energy ha in agenda il 12 giugno.
Nessuna delle società interessate ha commentato la notizia.

Eni respinta da una resistenza

Il ribasso odierno di Eni avvalora la criticità delle resistenze presenti tra 14,60 e 14,80 euro. Il titolo non riesce per il momento ad avere la meglio su questi limiti, punto di passaggio della trend line che scende dal picco del 2018, e arretra verso i primissimi supporti a quota 14,00. La permanenza sopra questo riferimento sarà fondamentale per non compromettere la tendenza positiva in atto da fine aprile e potrebbe configurare un «return move» verso la trend line che scende dal top di marzo, passante per il massimo di aprile, recente superata. Fino a che area 14,00 sosterrà i prezzi il quadro prospettico rimarrà in favore di una evoluzione rialzista: conferme in tal senso giungerebbero oltre 14,80 per target a 15,01 e più in alto verso area 16,00. Sotto 14,00 euro il rischio di assistere al test del canale che sale dai minimi di ottobre 2020 passante in area 13,50 sarebbe concreto.

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