Enterovirus nei neonati, allarme Oms: casi anche in Italia, sintomi e rischi

Ilena D’Errico

08/07/2023

Allarme Oms per l’aumento di casi di infezioni da enterovirus nei neonati. Ecco qual è la situazione in Italia, quali sono i sintomi e rischi provocati da questi virus.

Enterovirus nei neonati, allarme Oms: casi anche in Italia, sintomi e rischi

Continuano ad aumentare i casi di infezioni da enterovirus nei neonati (nel dettaglio il virus E-11), che nel mese di maggio erano stati riscontrati soltanto in Francia ma si sono ora diffusi in diversi paesi europei, così come dichiarato dall’allarme dell’Oms.

Tra questi paesi, anche l’Italia ha riportato un incremento delle infezioni da enterovirus dai neonati, ma – sebbene tutti gli Stati siano stati incoraggiati a un attento monitoraggio dei contagi – non pare esserci un grave rischio per la salute pubblica. Non sono quindi state attuate particolari misure, ma l’Organizzazione mondiale della sanità ha consigliato l’attenzione al controllo e alla prevenzione.

Non esistono, infatti, specifiche terapie antivirali per questo tipo di infezioni, le cui conseguenze possono andare dal nullo fino al molto grave, a seconda della fragilità del soggetto colpito.

Casi in Italia e in Europa di infezioni da enterovirus nei neonati

Alla data del 26 giugno 2023 l’Italia ha riportato la presenza di 7 casi di infezioni causate dagli enterovirus contratte da neonati, confermati tra aprile e giugno. Alla data della segnalazione, soltanto uno dei neonati si trovava ancora ricoverato nell’Unità di Terapia intensiva neonatale (Nicu), rispetto ai 3 neonati inizialmente ricoverati.

Uno di loro era già stato dimesso dall’ospedale, mentre il secondo aveva riportato un significativo miglioramento delle condizioni cliniche. Ci sono poi due casi fra quelli segnalati che non hanno mostrato alcun sintomo significativo, nonostante l’infezione neonatale.

Come anticipato, l’Italia non è l’unico paese europeo ad aver riscontrato in tempi recenti dei casi di infezione neonatale da enterovirus.

  • Francia: aumento dei casi di sepsi neonatale a causa di infezioni da enterovirus segnalato il 5 maggio 2023; 9 casi di sepsi con compromissione epatica e insufficienza multiorgano neonatale segnalati tra luglio e aprile, con 7 decessi.
  • Croazia: 1 caso confermato il 26 giugno.
  • Spagnia: 2 casi di infezione da enterovirus nei neonati.
  • Svezia: 5 casi di infezione neonatale da enterovirus, con 4 casi in cui ha provocato la meningoencefalite, tra il 2022 e giugno 2023.
  • Regno Unito: 2 casi segnalati a marzo 2023.

Cosa sono gli enterovirus, come avviene il contagio e come si curano

Gli enterovirus appartengono a un gruppo di virus molto comune e diffuso, tanto che la maggior parte delle persone che vi entra in contatto presenta solo sintomatologie lievi (come un semplice raffreddore) o non si ammala affatto.

Come per tutte le infezioni, tuttavia, il contagio da parte di questi virus è invece rischioso per alcuni soggetti, bambini, anziani e in genere persone con deficit del sistema immunitario. Il contagio avviene con il contatto di superfici contaminate e il successivo contatto con la bocca, ma anche con l’assunzione di alimenti o bevande contaminate da feci infette e dall’inalazione di particelle contaminate nell’aria.

Per quanto riguarda l’infezione nei neonati, tra i soggetti più esposti, le principali vie di trasmissione del virus sono:

  • Esposizione durante il parto a sangue, feci o secrezioni materne contaminate;
  • stretto contatto con operatori sanitari infetti nel periodo postnatale.

A livello di cure, non esistono specifiche terapie antivirali per le infezioni da enterovirus. Le strategie principali rimangono la prevenzione, così come sollecitato dall’Oms, le terapie per le malattie conseguenti dall’infezione e il controllo per individuare – e trattare - tempestivamente eventuali contagi.

Sintomi e rischi delle infezioni da enterovirus

Le infezioni causate dagli enterovirus, compreso il virus in questione (E-11), non hanno una sintomatologia ben specifica, in quanto il decorso dipende molto dalla risposta soggettiva dell’organismo contagiato. In ogni caso, gli enterovirus possono causare diverse malattie, con i relativi propri sintomi.

I sintomi lievi, che mancano di specificità, sono pertanto difficili da riconoscere e sottovalutabili, mentre sono decisamente più pericolose le malattie cagionabili dall’infezione, tra cui si segnalano:

  • Disturbi sistemici, come eruzioni cutanee, gastroenteriti, malattie febbrili.
  • Disturbi neurologici gravi, come meningite, encefalite, paralisi flaccida acuta (Afp).
  • Miocarditi, pericarditi.

È soprattutto nei bambini, specie se neonati, che possono verificarsi le complicazioni più gravi, come gravi malattie infiammatorie, incluse epatiti acute con coagulopatia. L’Oms ha comunque ricordato che nella maggior parte dei casi le infezioni sono asintomatiche, o al massimo si presentano con infezioni del tratto respiratorio. È però anche vero che l’aumento dei casi si è correlato a un insolito numero di contagi sfociati in gravi malattie cliniche, con conseguenze gravi e perfino mortali.

I professionisti sanitari sono pertanto stati invitati ad anticipare il più possibile le diagnosi, mentre è sollecitata la formazione per il corretto trattamento dei campioni.

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