Cos’è e come si calcola l’Eurirs (o IRS) sui tassi dei mutui

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28 Ottobre 2024 - 11:25

Guida all’Eurirs, l’indice di riferimento utilizzato dalle banche per calcolare i mutui a tasso fisso: ecco come funziona e perché è importante monitorarlo.

Cos’è e come si calcola l’Eurirs (o IRS) sui tassi dei mutui

Quando si decide di sottoscrivere un mutuo ipotecario a tasso fisso, uno dei principali dati da verificare il giorno della stipula del contratto è il valore dell’Eurirs, l’indice utilizzato come parametro di riferimento dei mutui con questa tipologia di tasso - esattamente come l’Euribor lo è per i mutui a tasso variabile.

Il monitoraggio dell’Eurirs è cruciale, quindi, per chi cerca stabilità a lungo termine tramite un mutuo a tasso fisso. La comprensione del suo funzionamento, della differenza rispetto all’Euribor e delle modalità di calcolo può aiutare i mutuatari a prendere decisioni più informate. Con un’attenzione all’andamento attuale dell’Eurirs e alla politica monetaria della BCE, è possibile pianificare al meglio l’investimento immobiliare e scegliere la soluzione finanziaria più adatta alle proprie esigenze.

In questa guida vedremo come si calcola l’Eurirs, come viene rilevato il tasso che viene fissato il giorno della stipula del finanziamento e quali sono le cause che influiscono sull’andamento del parametro di riferimento dei mutui a tasso fisso.

Cos’è l’Eurirs?

L’Eurirs, detto anche IRS (Interest Rate Swap), è il tasso interbancario di riferimento per gli istituti di credito e i mutuatari che intendono sottoscrivere un contratto di mutuo a tasso fisso. La sua importanza deriva dal fatto che questo indice è direttamente collegato all’andamento del mercato finanziario europeo e globale. I mutui a tasso fisso, infatti, garantiscono una certa sicurezza e prevedibilità nei pagamenti mensili per tutta la durata del mutuo, proteggendo da eventuali oscillazioni dei tassi di interesse.

Il valore del tasso IRS è pari alla media delle quotazioni applicate ai contratti swap dalle principali banche operanti nell’Unione europea e sotto il controllo della Federazione bancaria europea (FBE). La stessa Federazione bancaria europea diffonde giornalmente le quotazioni dell’Eurirs.

Il valore dell’Eurirs che viene considerato al momento della sottoscrizione del contratto di mutuo dipende dalla banca e dal giorno in cui rileva solitamente il tasso, che può essere preso in qualsiasi giorno antecedente alla stipula, purché indicato in anticipo.

Tipi di Eurirs

Come per l’Euribor, anche l’Eurirs ha diverse durate. Le scadenze variano da 1 anno a 50 anni. Ogni durata corrisponde alla scadenza del contratto del mutuo.

Per esempio, se si sottoscrivesse un mutuo a tasso fisso di durata 25 anni, l’indice di riferimento da prendere in considerazione sarebbe l’Eurirs 25 anni. A questo valore dovrà essere aggiunto lo spread, che di fatto è il guadagno della banca e che determina il tasso finito su cui calcolare le rate future.
Minore è la durata dell’IRS, più basso sarà il suo valore.

Differenza tra Eurirs ed Euribor

Sebbene Eurirs ed Euribor siano entrambi tassi di riferimento per il mercato dei mutui, essi si differenziano in modo sostanziale. L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) rappresenta il tasso di interesse medio al quale le principali banche europee si prestano denaro a breve termine, tipicamente per periodi che vanno da una settimana fino a un anno. L’Eurirs, invece, si riferisce a tassi a lungo termine e riguarda mutui e prestiti con tasso fisso. Mentre l’Euribor è sensibile alle fluttuazioni economiche di breve periodo, l’Eurirs è più stabile e si adatta a cicli economici più ampi.

Questa distinzione si traduce in differenze pratiche per chi richiede un mutuo: un mutuo a tasso variabile, indicizzato all’Euribor, può risultare più conveniente nel breve periodo ma presenta una maggiore incertezza futura. Al contrario, un mutuo a tasso fisso indicizzato all’Eurirs offre maggior stabilità, poiché il tasso resta invariato per tutta la durata del mutuo.

Come funziona l’Eurirs e come influisce sul tasso dei mutui

Alcune banche propongono i loro mutui a tasso fisso sulla base di un’offerta periodica. In questi casi può non essere specificato il valore dell’IRS + spread, ma viene direttamente pubblicizzato il tasso finito su cui calcolare la rata del mutuo a rata fissa per tutta la durata del prestito.

Per distinguere il valore dell’Eurirs o il peso dello spread quando viene indicato soltanto il tasso finito di un mutuo bisogna sottrarre il dato dell’indice IRS, in base alla rilevazione stabilita dalla banca, al tasso applicato dall’istituto. Il risultato corrisponderà allo spread applicato sul mutuo e dunque si conoscerà il relativo margine di guadagno della banca.

L’indice Eurirs viene calcolato in base alle oscillazioni dei mercati obbligazionari e in particolare all’andamento dei Bund tedeschi di pari durata. Come detto, il valore del parametro è influenzato dalla sua durata: più lunga è la scadenza del tasso IRS, più alto sarà il suo valore applicato, in quanto i rischi di mercato aumentano in base all’arco temporale della previsione dei tassi. Al contrario di un mutuo a tasso variabile, in cui il mutuatario di fatto scommette su una diminuzione dei tassi futuri o quanto meno su una certa stabilità, nel caso di un mutuo a tasso fisso è l’istituto di credito che si assume il maggior rischio.

Come si calcola l’Eurirs?

L’indice Eurirs, quindi, è una delle due componenti della definizione del tasso un mutuo a rata costante. Al parametro di riferimento, l’IRS, la banca aggiunge lo spread, che come abbiamo già visto è il margine di guadagno dell’istituto di credito. Facciamo un esempio: supponiamo di dover stipulare oggi un mutuo a tasso fisso per una durata di 25 anni con uno spread proposto dalla banca dell’1%. Immaginiamo che il valore dell’Eurirs di pari durata del mutuo (IRS 25 anni), in base alla rilevazione dell’indice come determinato dall’istituto, sia pari all’1,20%.

All’Eurirs verrà sommato il valore dello spread (in questo caso l’1%) e dunque avremo il tasso finito del nostro mutuo, che sarà pari al 2,20%.

Eurirs: come viene rilevato il parametro?

In fase di accensione di un mutuo, ogni banca applica un proprio sistema di rilevazione dell’indice Eurirs, il cui valore determinerà il fixing del tasso applicato al mutuo e trascritto nel contratto.

Alcune banche utilizzano come riferimento l’ultimo valore dell’Eurirs disponibile, altre calcolano la media dell’indice Eurirs del mese precedente, altri istituti rilevano il tasso in un giorno specifico, come ad esempio l’ultimo o il penultimo giorno lavorativo del mese precedente.

Sapere in che modo vine estrapolato il dato che determinerà le rate costanti di un mutuo a tasso fisso è importante per conoscere in anticipo quale sarà l’importo esatto del costo del finanziamento. La banca è tenuta ad informare il cliente con almeno qualche giorno in anticipo attraverso il Prospetto Informativo Europeo Standardizzato (PIES) e in generale, il cliente può consultare i fogli informativi dell’istituto di credito, dove sarà possibile avere indicazioni su come viene calcolato il tasso.

Come prevedere i tassi Eurirs (e perché monitorarli)

Come detto, l’Eurirs è un contratto a lungo termine, pertanto è difficile stabilire se il parametro di riferimento dei mutui a tasso fisso resterà stabile o subirà variazioni importanti nei prossimi mesi o addirittura anni.

I tassi Eurirs non sono strettamente influenzati dalle politiche monetarie della banche centrali e pertanto anche quando la Banca centrale europea dichiara che i tassi rimarranno bassi a lungo, non possiamo avere la certezza che gli indici IRS seguiranno lo stesso trend dell’Euribor.

Come detto, i fattori che più possono darci indicazioni circa l’andamento futuro dei tassi Eurirs sono gli strumenti obbligazionari di pari durata, soprattutto il Bund tedesco, e le prospettive dell’inflazione dell’area Euro.

Molti mutuatari scelgono di accendere un mutuo a tasso fisso proprio per il fatto che non dovranno avere più preoccupazioni per tutta la durata del prestito. Questo sarebbe un grave errore perché non seguire l’andamento dei tassi potrebbe precludere la possibilità di risparmiare a seguito di un’eventuale discesa dei tassi IRS.

Infatti, non potendo avere la certezza di aver fissato il miglior tasso del mutuo nel periodo più vantaggioso, anche chi ha un tasso fisso dovrebbe costantemente monitorare se i tassi IRS, così come gli indici Euribor, salgono o scendono, cogliendo l’opportunità di potersi garantire un tasso più competitivo attraverso la surroga o la rinegoziazione del mutuo.

Eurirs oggi: l’andamento degli ultimi anni

Negli ultimi anni, l’andamento dell’Eurirs è stato influenzato da diversi fattori economici e finanziari, come l’inflazione, le politiche monetarie della BCE e l’incertezza economica globale. Dopo la crisi finanziaria del 2008, i tassi Eurirs sono rimasti relativamente bassi per un lungo periodo, spinti dalle politiche monetarie espansive della BCE. Dal 2015 al 2019, ad esempio, l’Eurirs per scadenze a lungo termine come 20 e 30 anni ha toccato minimi storici, spesso attestandosi su valori vicini allo zero o persino negativi in alcuni periodi.

Con l’arrivo della pandemia nel 2020, la BCE ha continuato a mantenere politiche accomodanti, contribuendo a mantenere l’Eurirs su livelli bassi, favorendo così i mutui a tasso fisso con condizioni particolarmente vantaggiose. Tuttavia, a partire dal 2022, con il ritorno dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE per contrastarla, anche l’Eurirs ha registrato un aumento significativo. Questi rialzi hanno reso i mutui a tasso fisso più onerosi rispetto agli anni precedenti, portando molti nuovi mutuatari a considerare il tasso variabile, indicizzato all’Euribor, come un’alternativa più accessibile.

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