Per Matteo Salvini l’obiettivo della Lega alle elezioni europee è la doppia cifra: i sondaggi però sono negativi e nel Carroccio si pensa già a un suo possibile sostituto.
Matteo Salvini ha fissato l’obiettivo della Lega alle elezioni europee di giugno, un voto che sarà molto importante per il Carroccio che nel 2019 è riuscito a ottenere un incredibile 34%, un record assoluto per il partito che adesso però appare essere un pallido ricordo.
“Alle elezioni europee - ha dichiarato Salvini - sono convinto che arriveremo quantomeno in doppia cifra”. Una soglia irrisoria rispetto ai voti presi cinque anni fa, ma quasi proibitiva guardando gli ultimi sondaggi politici.
In precedenza Matteo Salvini aveva dichiarato che l’obiettivo della Lega alle elezioni europee fosse quello di arrivare davanti al Movimento 5 Stelle, con il ministro che invece adesso sembrerebbe aver corretto il tiro.
Per Salvini infatti “l’obiettivo politico che ci dobbiamo imporre nel medio termine è superare i 5Stelle”, con il sorpasso ai pentastellati che così è stato spostato più in avanti visto che alle europee l’importante sarà andare oltre il 10%.
L’ultimo sondaggio di Swg al momento indica il Movimento 5 Stelle al 15,3% e la Lega all’8%; i grillini di conseguenza avrebbero quasi il doppio dei voti della Lega, con anche l’obiettivo della doppia cifra che appare essere complicato.
In più Salvini deve guardarsi le spalle da Forza Italia data in crescita al 7,8%: il sorpasso più probabile alle europee così potrebbe essere quello degli azzurri ai danni del Carroccio, un eventuale smacco per il Capitano che potrebbe costargli anche la segreteria del suo partito.
Elezioni europee: se Salvini crolla è pronto Fedriga?
Le parole di Matteo Salvini sulle elezioni in Russia “quando un popolo vota ha sempre ragione” non sono passate inosservate in Europa, creando non pochi imbarazzi a Giorgia Meloni che poi ha cercato di rimediare parlando di “elezioni farsa”.
Un evidente esempio di come il ministro sia completamente proiettato nella campagna elettorale, con l’unico modo per risalire nelle intenzioni di voto che sembrerebbe essere quello di tornare a insistere sul vecchio cavallo di battaglia dell’Europa “cattiva”.
Un modo questo anche per cercare di recuperare quei voti che negli ultimi tempi sono stati sottratti alla Lega da parte di Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni di recente ha stretto una sinergia con Ursula von der Leyen, con Matteo Salvini che invece ha ripreso a picconare la presidente della Commissione europea.
Cercare di arrivare alla doppia cifra alle elezioni europee anche a costo di mettere in difficoltà il governo, la strategia di Salvini appare essere alquanto spericolata e difficilmente potrà far piacere a Meloni.
Non a caso da tempo si parla di trame all’interno del Carroccio per far fuori Salvini in caso di flop alle europee, nonostante il fatto che il segretario in questi anni abbia modellato il partito a sua immagine e somiglianza, circondandosi di colonnelli a lui assai fedeli.
Ci sono però dei generali che non rispondono totalmente al capo. Se Luca Zaia vorrebbe restare nel suo Veneto - da qui tutta la questione sul terzo mandato per i presidenti di Regione -, Massimiliano Fedriga invece dal Friuli-Venezia Giulia presto potrebbe essere proiettato verso una dimensione nazionale.
Fedriga è più moderato rispetto a Salvini e di certo non dispiacerebbe a Meloni come futuro leader della Lega. In caso di insuccesso alle europee, il ministro dei Trasporti però difficilmente potrebbe accettare un defenestramento pur mantenendo il suo ruolo nel governo, tanto che c’è già chi ipotizza un nuovo Papeete che potrebbe portare a una scissione all’interno del Carroccio.
L’unica certezza è che Matteo Salvini si gioca tanto alle prossime elezioni europee, con l’aver ritoccato verso il basso il proprio obiettivo - da superare i 5 Stelle alla doppia cifra - che fa da spia di quanto sia difficile il momento per il segretario della Lega.
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