Ciclone Evergrande si abbatte su Sinic: società declassata da S&P e titolo sospeso

Mauro Speranza

21/09/2021

Un altro sviluppatore immobiliare cinese finisce nel ciclone e l’agenzia di rating ne declassa il titolo, scatenando forti vendite sulle azioni

Ciclone Evergrande si abbatte su Sinic: società declassata da S&P e titolo sospeso

L’effetto Evergrande inizia a diffondersi e a farne le spese è un altro colosso cinese, lo sviluppatore immobiliare Sinic.
Così come sta accadendo per Evergrande, l’incertezza sulle possibilità di Sinic di ripagare il suo debito diffonde la paura di un collasso della società.
A quel punto, gli analisti di Standard & Poor’s decidono di declassarne il titolo, scatenando le vendite sulle sue azioni a Hong Kong, poi sospese dalla contrattazioni.
L’ingente perdita del patrimonio del fondatore di Sinic sembra solo il male minore di una crisi che non può risolversi con le rassicurazioni arrivate dal management di Evergrande, per ora incapace di ripagare l’enorme montagna di debiti accumulati dalla società.

Dopo Evergrande crolla anche Sinic

La paura per quanto sta accadendo a Evergrande presenta già la prima vittima: si tratta di Sinic Holding Group, sviluppatore cinese che ha visto in un solo giorno un crollo dell’87% del valore delle sue azioni alla borsa di Hong Kong.
La pioggia di vendite era stata pari a circa 14 volte i volumi medi dello scorso anno, costringendo le autorità a bloccare le contrattazioni del titolo.
Il crollo della capitalizzazione di mercato riduceva in sole 24 ore il patrimonio del fondatore e presidente di Sinic, Zhang Yuanlin, passato a 250,7 milioni dai precedenti 1,3 miliardi di dollari. Zhang era stato entrato nella classifica stilata da Forbes dei più ricchi al mondo grazie alla fortuna realizzata con gli edifici residenziali.

S&P declassa il titolo

La sfiducia su Sinic aveva spinto gli analisti di S&P a declassare il titolo della società a CCC+ con outlook negativo. Tra le ragioni illustrate dall’agenzia emergeva l’incapacità dello sviluppatore immobiliare di comunicare un chiaro piano di rimborso di un bond in scadenza.
Secondo gli esperti di S&P, Sinic si era precedentemente preparata a rimettere fondi offshore per rimborsare i suoi titoli senior da 246 milioni di dollari in scadenza il 18 ottobre 2021, con il suo saldo di cassa senza vincoli di oltre 14 miliardi di renminbi cinesi al 30 giugno 2021.
Tuttavia, sottolineano dall’agenzia di rating, non ci sono stati finora progressi e la tempistica di qualsiasi rimessa è incerta.

Evergrande cerca di rassicurare i mercati

Con la paura per la situazione di Evergrande che si diffonde sempre più fino a provocare il sell-off di ieri sui mercati, la società ha cercato di rassicurare il mondo finanziario impegnandosi a onorare i suoi debiti.
Il Presidente del gigante immobiliare cinese, Hui Ka Yuan, scriveva una lettera ai dipendenti assicurando che la società consegnerà i progetti immobiliari su cui si è impegnata, rispetterà i propri impegni con gli acquirenti, gli investitori, i partner e le istituzioni finanziarie.
Evergrande “uscirà dal suo momento più buio”, prometteva Hui, per poi riprendere a costruire su vasta scala non appena possibile e “raggiungerà i suoi obiettivi”.
La seconda società cinese di sviluppo immobiliare, però, vede il suo debito superare i 300 miliardi di dollari, corrispondenti al 2% del Pil della Cina.
Dal quotidiano economico Caixin, però, avvertono: l’azienda dovrà pagare oltre 127,5 miliardi di dollari nei prossimi 12 mesi, ma le sue casse coprono solo il 10% dell’importo dovuto.
La prossima “Lehman Brothers”, dunque, sembra non essere poi così lontana.

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