L’ex comandante ucraino Valeriy Zaluzhnyi avverte: “La terza guerra mondiale è iniziata”. La guerra russo-ucraina si estende con la Corea del Nord. Ecco quali sono i rischi geopolitici.
Siamo davvero di fronte al principio di una terza guerra mondiale?
Lo spettro di un conflitto globale è stato spesso invocato in questi anni di guerra. Eppure, ogni volta che un evento ha rischiato di portare a un’escalation, si è sempre fatto un passo indietro perché, obiettivamente, l’umanità non può permettersi una terza guerra mondiale.
Il conflitto tra Russia e Ucraina, iniziato nel febbraio 2022, ha raggiunto una complessità e una portata senza precedenti. Al 24 novembre 2024, la guerra non si limita più a essere uno scontro regionale, ma coinvolge direttamente o indirettamente attori internazionali di rilievo, accendendo il timore di un’escalation globale.
Gli ultimi sviluppi vedono la partecipazione di truppe nordcoreane al fianco della Russia nella regione di Kursk, l’impiego di tecnologie cinesi nei missili russi e l’uso di droni iraniani da parte di Mosca. Questi elementi, combinati al crescente sostegno militare occidentale a Kiev, tra cui l’invio di missili a lungo raggio Atacms da parte degli Stati Uniti, hanno portato il conflitto a una nuova fase critica.
In questo contesto, le dichiarazioni dell’ex comandante dell’esercito ucraino Valeriy Zaluzhnyi, che ha definito questa situazione come l’inizio di una terza guerra mondiale, amplificano il dibattito globale. L’Europa e gli Stati Uniti si trovano a fare i conti con decisioni difficili, mentre la diplomazia sembra sempre più lontana. La guerra, che ha già provocato devastazioni e perdite incalcolabili, pone una domanda cruciale: il mondo è davvero sull’orlo di un conflitto globale o si tratta di retorica?
Zaluzhnyi: “La terza guerra mondiale è iniziata”
Durante un intervento alla cerimonia “Ukrainska Pravda - 100”, Valeriy Zaluzhnyi, ex comandante delle forze armate ucraine e ora ambasciatore nel Regno Unito, ha dichiarato che il conflitto ucraino ha ormai assunto i contorni di una guerra mondiale. Secondo Zaluzhnyi, l’intervento diretto di attori come la Corea del Nord e il supporto tecnologico fornito da Cina e Iran alla Russia rappresentano segnali inequivocabili di un’escalation globale. “Ciò che era stato atteso è già iniziato”, ha affermato, sottolineando che le nazioni devono agire rapidamente per prevenire conseguenze ancora peggiori.
L’ex comandante ha poi fatto appello ai paesi occidentali, chiedendo un maggiore coinvolgimento sia in termini militari che strategici. A suo avviso, il sostegno attuale non è sufficiente per evitare che il conflitto si estenda oltre i confini ucraini. Zaluzhnyi ha anche messo in evidenza il ruolo chiave della tecnologia: mentre essa può aiutare l’Ucraina a resistere, non garantirà una vittoria definitiva senza un aiuto significativo. Queste parole, che riecheggiano le preoccupazioni di molti esperti, riflettono l’urgenza di una risposta internazionale unitaria e coordinata.
Il contesto geopolitico: escalation o retorica?
L’affermazione di Zaluzhnyi sulla terza guerra mondiale, seppur allarmante, richiede un’analisi accurata del contesto geopolitico. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha, senza dubbio, acquisito una dimensione internazionale. L’uso di missili americani, l’intervento di truppe nordcoreane e il supporto tecnologico di Cina e Iran evidenziano come la guerra non sia più limitata a un semplice scontro tra due nazioni. Tuttavia, definirla una guerra mondiale potrebbe essere prematuro, almeno nel senso tradizionale del termine.
Le tensioni tra le potenze globali sono innegabili: gli Stati Uniti e l’Europa stanno intensificando il loro sostegno a Kiev per contenere l’espansionismo russo, mentre Mosca cerca alleati per bilanciare la pressione occidentale. Tuttavia, la mancanza di uno scontro diretto tra le grandi potenze mantiene il conflitto entro un perimetro controllabile, anche se fragile. Inoltre, la diplomazia, seppur limitata e spesso inefficace, cerca di riconquistare un ruolo cruciale.
L’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e il suo approccio scettico verso l’Ucraina potrebbero rappresentare un punto di svolta. L’Europa, dal canto suo, deve decidere fino a che punto è disposta a sacrificarsi per sostenere Kiev e garantire la propria sicurezza. La situazione resta fluida, ma la domanda rimane: siamo davvero di fronte all’inizio di una terza guerra mondiale, o queste dichiarazioni servono più a mobilitare le coscienze che a descrivere una realtà imminente?
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