Nel giro di qualche anno tutta la produzione di FCA sarà connessa. È quanto ha detto il Coo di FCA Pietro Gorlier presentando un nuovo accordo con Generali. A seguito dei dati sulle immatricolazioni Usa, gli analisti si sono detti ottimisti sulla possibilità di raggiungere i target.
“Non temo le sfide che presenta il comparto auto, il cambiamento tecnologico non spaventa e anzi ci offre la possibilità di offrire servizi e soluzioni diverse e nuove”.
È quanto ha detto Pietro Gorlier, Chief Operating Officer di Fiat Chrysler per la regione Emea, presentando l’accordo tra Generali, FCA Bank e Leasys per la distribuzione di servizi assicurativi legati ai veicoli del gruppo FCA.
«Oggi è una giornata importante perché questa partnership punta a sviluppare nuove soluzioni garantendo sempre al cliente la migliore esperienza di utilizzo e possesso dei nostri modelli grazie ai più avanzati sistemi tecnologici in termini di connettività”.
La partnership comprende nuovi servizi digitali di Internet of things per i clienti delle auto connesse. L’accordo non riguarda solo l’Italia ma anche i principali mercati europei, come quelli tedesco, francese e dell’Europa centro orientale.
All’interno della partnership sono comprese le soluzioni assicurative per le auto della flotta di Leasys, la società del gruppo FCA Bank specializzata nel noleggio, e la distribuzione di polizze auto da parte di FCA Bank presso la rete dei concessionari.
La partnership prevede l’avvio nel corso del 2020 dell’offerta di servizi legati all’instant insurance: tramite la connessione in tempo reale, al cliente potranno essere proposte polizze in tempo reale sulla base del posto in cui si trova (come una polizza viaggio in prossimità di stazioni e aeroporti o una per la protezione durante l’attività sportiva nel caso in cui si arrivi in prossimità di località sciistiche).
FCA: Gorlier, obiettivo è connettere tutta produzione
Grazie a questa partnership, ha proseguito il manager, “FCA aggiunge un tassello importante nell’’ambito del nuovo ecosistema globale per veicoli connessi”.
“Oltre ai proprietari di veicoli, anche i concessionari, gli operatori di flotta e i provider di servizi trarranno beneficio dalle caratteristiche offerte dalla nuova connettività”.
Per quanto riguarda il mercato italiano, “abbiamo lanciato in Italia le prime vetture connesse a metà dello scorso anno e oggi abbiamo raggiunto circa quota 200 mila. Dal 2022 tutta la nuova produzione sarà connessa», ha detto Gorlier.
FCA: immatricolazioni in Italia e Usa
Per quanto riguarda il mese di settembre, nel nostro Paese la casa automobilistica ha venduto 31.418 auto, +11,43% in più dello stesso mese del 2018, con una quota di mercato al 22,1% (dal 22,49%). Nel complesso, la Motorizzazione ha immatricolato poco più di 143 mila autovetture, +13,4% rispetto a settembre 2018.
Per quanto riguarda invece il mercato statunitense, il terzo trimestre si è chiuso con vendite a 565.034 unità, in lieve incremento rispetto alle circa 564 mila del corrispondente periodo dello scorso anno. Il brand Jeep ha fatto segnare un rosso del 2%, Chrysler un -23% e RAM ha visto le vendite salire di 15 punti percentuali.
FCA: Equita conferma giudizio, c’è ottimismo
Sulla base delle indicazioni arrivate dagli Usa, gli analisti di Equita Sim hanno confermato la valutazione “acquistare” con prezzo obiettivo a 14,5 euro, quasi 30 punti percentuali al di sopra del livello a cui le azioni FCA hanno chiuso la seduta odierna (-1,36% a 11,284 euro).
Gli esperti hanno apprezzato il “buon dato sulle immatricolazioni negli Usa nel terzo trimestre, che riteniamo permetta la conferma della guidance per il 2019". A questo punto è necessario «monitorare attentamente la visibilità del mercato nei prossimi mesi».
In questo senso, il n.1 delle vendite statunitensi di FCA, Reid Bigland, è ottimista. “Tassi di interesse in calo, un’economia stabile e l’entusiasmo dei consumatori rafforzano la nostra convinzione che le vendite di nuove auto negli Stati Uniti si apprestano a chiudere in l’anno in maniera decisamente positiva”.
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