In linea con il consenso, la Federal Reserve ha ridotto i tassi a stelle e strisce. Nel corso della conferenza stampa Jerome Powell ha paventato un nuovo incremento del bilancio della Fed.
Come da attese, la Federal Reserve ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base portandolo nella forbice 1,75-2 per cento.
“In linea con le implicazioni derivanti dagli sviluppi globali per l’outlook economico, il Comitato ha deciso di ridurre il target range per i tassi sui federal funds all’1,75-2 per cento”.
È quanto riporta il comunicato emesso dalla Federal Reserve al termine della riunione di oggi, 18 settembre 2019.
Tre i membri in disaccordo con la view della maggioranza del Fomc: James Bullard avrebbe preferito una riduzione dei tassi di 50 punti base mentre Esther George ed Eric Rosengren erano orientati per una conferma del 2-2,25%.
Riunione Fed 18 settembre: Powell, pronti ad essere aggressivi
Nel corso della conferenza stampa che fa da corollario alle riunioni del board della Federal Reserve, il chairman Jerome Powell ha rimarcato come l’outlook sull’economia Usa sia favorevole.
“Ma ci sono rischi, in particolare l’indebolimento della crescita globale e le crescenti tensioni commerciali. Se questi rischi dovessero materializzarsi, e l’economia indebolirsi, potrebbero essere necessari ulteriori tagli”.
Non solo, il bilancio della Fed potrebbe anche tornare ad aumentare.
“Il bilancio della Fed potrebbe tornare a crescere ancora”.
Alla domanda se forse sarebbe stato meglio attendere un deterioramento del contesto, Powell ha risposto che “è meglio essere proattivi”. “Se vediamo un pericolo arrivare, è meglio prendere contromisure”. Se l’economia dovesse peggiorare, “siamo pronti ad essere aggressivi”.
Riunione Fed 18 settembre: Powell, attese misure fiscali
Come nel caso di Mario Draghi, anche Powell ha rimarcato le responsabilità della politica fiscale per favorire la crescita.
“La politica fiscale può cambiare le carte in tavola”.
Riunione Fed 18 settembre: Wall Street azzera perdite
La possibile ripresa dello shopping di titoli ha permesso a Wall Street di azzerare le perdite (parità per lo S&P500, -0,19% del Nasdaq) mentre il cambio eurodollaro si conferma in rosso di quasi mezzo punto percentuale a 1,1023 (-0,44%).
21:22 – Fine della conferenza stampa di Jerome Powell |
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A circa 50 minuti dall’inizio, la conferenza stampa di Jerome Powell è finita.
21:21 - Powell: tassi bassi? Basse aspettative di crescita |
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È d’accordo con Trump quando dice che gli Stati Uniti soffrono per il rendimento dei bond (più alto rispetto alle altre economie avanzate)?
“I mercati globali sono molto integrati, i nostri tassi sono ridotti da tassi molto bassi negli altri Paesi”.
“I tassi ai minimi storici nell’Eurozona non rappresentano una componente così positiva […] poiché segnalano basse aspettative di inflazione e di crescita”.
21:20 - Powell: Fomc? Il morale è alto |
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In relazione alle critiche arrivate da Trump, Powell ha detto che il morale del Fomc “è alto, siamo molto uniti”. “Crediamo di star facendo il miglior lavoro possibile per servire il popolo statunitense”.
21:16 - Powell: è il momento della politica fiscale |
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Come del resto anche Mario Draghi, Powell rimarca il ruolo della politica fiscale per favorire la crescita. “Politica fiscale può cambiare le carte in tavola”.
21:13 - Powell: non ci attendiamo recessione |
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Per il 2020, “il Fomc si attende una crescita moderata, un solido mercato del lavoro e un ritorno dell’inflazione al 2%. Ma ci sono rischi, come il rallentamento globale e le tensioni commerciali”.
“Non ci attendiamo una recessione, stiamo rendendo la politica monetaria più accomodante”.
21:09 - Powell cita Friedman |
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A chi gli ha chiesto se il taglio dei tassi influenzerà l’economia, Powell ha citato la massima di Friedman secondo cui la politica monetaria funziona in ritardo.
21:07 - Powell: pronti ad essere aggressivi |
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“È un errore bloccare la Potenza di fuoco in attesa di una crisi”. Se l’economia dovesse peggiorare, “siamo pronti ad essere aggressivi”.
“Non credo che i tassi negativi potrebbero essere una scelta appropriata”.
21:03 - Powell: guerra commerciale non è nostra responsabilità |
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Per quanto riguarda la guerra commerciale, “non si tratta di una nostra responsabilità” anche se finisce per influenzare “la nostra politica monetaria”.
“La Fed non può fornire una road map prefissata per il commercio globale […] anche se ci sono altri strumenti che possiamo utilizzare per aiutare le imprese”.
21:01 – Powell: momento è difficile |
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“È un momento difficile, devo ammetterlo”. È quanto ha detto Powell per commentare l’atteggiamento della Fed.
20:57 – Wall Street si conferma negativa |
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La dichiarazione secondo cui il bilancio della Fed potrebbe tornare a crescere non sta muovendo più di tanto gli indici a Wall Street: S&P500 e Nasdaq quotano in rosso dello 0,66 e dello 0,96 per cento.
Segnali di indebolimento del dollaro arrivano dal cambio con la moneta unica (-0,33% a 1,10357) e dal rendimento dei decennali (1,791%, -0,021).
20:52 – Powell: bilancio potrebbe tornare a crescere |
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Le parole che tutti attendevano: “il bilancio della Fed potrebbe tornare a crescere ancora”.
20:48 - Powell: balzo repo ha stupito |
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Cosa ha causato il recente balzo del tasso repo? Powell ha detto che il forte rialzo è stato causato dalle scadenze fiscali, “che hanno drenato liquidità dal sistema bancario”.
“La Fed ha provato ad anticipare questa situazione, ma è rimasta spiazzata, così come i mercati, dall’entità del problema”. In qualunque caso, “non sono preoccupato”.
20:46 - Powell: meglio essere proattivi |
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Alla domanda se forse sarebbe stato meglio attendere un deterioramento del contesto, Powell ha risposto che “è meglio essere proattivi”. “Se vediamo un pericolo arrivare, è meglio prendere contromisure”.
“Siamo dipendenti dai dati, questi includono anche le proiezioni sull’evoluzione futura”.
20:43 - Powell : divergenze? Segnale positivo |
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Per quanto riguarda le divisioni all’interno del Fomc, Powell ha definito le divergenze un “segnale positivo”.
Nel dettaglio, Jerome Powell, John Williams, Michelle Bowman, Lael Brainard, Richard H. Clarida, Charles Evans e Randal Quarles hanno votato a favore della decisione.
James Bullard avrebbe preferito una riduzione dei tassi di 50 punti base mentre Esther George ed Eric Rosengren erano orientati per una conferma del 2-2,25%.
20:41 - Powell: tutto dipende dai dati |
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Le future mosse saranno dettate “dal flusso di dati in arrivo”.
20:37 – Conferenza stampa Powell: iniziano le domande |
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In relazione a quanto detto in occasione del taglio di fine luglio, quando l’allentamento era stato valutato come un taglio di metà ciclo, Powell ha rimarcato di ritenere che l’outlook sull’economia Usa sia favorevole.
“Ma ci sono rischi, in particolare l’indebolimento della crescita globale e le crescenti tensioni commerciali. Se questi rischi dovessero materializzarsi, e l’economia indebolirsi, potrebbero essere necessari ulteriori tagli”.
La Fed continuerà a monitorare la situazione “e ad agire, se necessario”.
20:35 – Trump non perde tempo |
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Il presidente Trump non ci ha messo molto a rispondere. Come di consueto via Twitter, il Potus ha rimarcato che “Jay Powell e la Fed falliscono di nuovo. Non hanno fegato, non hanno senso, non c’è una visione. Un comunicato terribile!”
Jay Powell and the Federal Reserve Fail Again. No “guts,” no sense, no vision! A terrible communicator!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 18, 2019
20:33 - Powell: qui per servire il nostro Paese |
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“L’azione della Fed è rivolta a tutto il popolo Americano ed a prendere le migliori decisioni possibili”.
20:32 - Powell: performance economia positive |
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“L’economia si conferma positiva” nonostante sfide. La politica monetaria della Fed continuerà ad essere orientata ai dati in arrivo dall’economia”.
20:30 – Inizia la conferenza stampa di Jerome Powell |
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In perfetto orario, Jerome Powell inizia la sua conferenza stampa
20:25 - Powell in dirittura d’arrivo |
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Mancano cinque minuti al’inizio della conferenza. Occhi puntati sulle dichiarazioni del presidente e sulle domande della stampa presente.
20:15 - Riunione Fed 18 settembre: reazioni dei mercati |
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Poco dopo la decisione del Fomc, e in attesa dell’inizio della conferenza stampa del chairman della Federal Reserve Jerome Powell (che seguiremo su questa pagina con aggiornamenti live tradotti in italiano), Wall Street sta ampliando le perdite (-0,79% dello S&P500, -1,09% del Nasdaq), l’eurodollaro scende a 1,10390 (-0,30%) e il decennale statunitense rende l’1,773% (-0,041).
Riunione Fed 18 settembre: il comunicato del Fomc
“In linea con le implicazioni derivanti dagli sviluppi globali per l’outlook economico, il Comitato ha deciso di ridurre il target range per i tassi sui federal funds all’1,75-2 per cento”. È quanto riporta il comunicato emesso dalla Federal Reserve al termine della riunione di oggi, 18 settembre 2019.
Si tratta di una mossa che sostiene la view secondo cui “un’espansione sostenuta dell’attività economica, solide condizioni del mercato del lavoro e un tasso di inflazione nei pressi dell’obiettivo simmetrico del 2% rappresenta lo scenario più probabile, anche se le incertezze sull’outlook restano”.
Riunione Fed 18 settembre: ok mercato lavoro e consumi
Le indicazioni in arrivo dal mercato del lavoro “si confermano solide e l’attività economica è vista in aumento ad un tasso moderato”. Indicazioni positive anche dai consumi mentre “gli investimenti in capitale fisso da parte delle imprese e le esportazioni hanno evidenziato un indebolimento”.
La crescita dell’economia è vista al 2,2% quest’anno, contro il 2,1% stimato a giugno. Nel lungo termine, il dato è visto all’1,9%.
Sui 12 mesi, l’inflazione, sia in versione completa che su base “core” è inferiore al target del 2%. L’inflazione è stimata all’1,8% nel 2019 e al 2,% nel lungo termine.
Riunione Fed 18 settembre: favorevoli e contrari
Jerome Powell, John Williams, Michelle Bowman, Lael Brainard, Richard H. Clarida, Charles Evans e Randal Quarles hanno votato a favore della decisione.
James Bullard avrebbe preferito una riduzione dei tassi di 50 punti base mentre Esther George ed Eric Rosengren erano orientati per una conferma del 2-2,25%.
La mediana delle proiezioni del Fomc ritiene che non ci saranno altri tagli ai tassi nel 2019 anche se 7 dei 17 membri valuta appropriata un’altra riduzione dei tassi.
Riunione Fed 18 settembre: costo denaro scende di 25pb
Come da attese, la Federal Reserve ha ridotto il costo del denaro della prima economia.
L’istituto con sede a Washington, come riportato qui, qualche secondo fa ha annunciato di aver tagliato il tasso sui Fed Funds di 25 punti base all’1,75-2 per cento.
Come potete vedere sul nostro Calendario Economico, la decisione era stata correttamente pronosticata dagli analisti.
Riunione Fed 18 settembre: attesa per il comunicato del Fomc
In attesa della decisione del Fomc, Wall Street quota in rosso (-0,41% dello S&P500, -0,67% del Nasdaq), l’eurodollaro passa di mano poco mosso a 1,10647 (-0,07%) e il decennale statunitense rende l’1,753% (-0,061).
Il contenuto seguente è stato redatto prima della pubblicazione del comunicato emesso al termine della riunione della Federal Reserve e dunque ancor prima della conferenza stampa del chairman Jerome Powell.
Già alle prese con i diktat presidenziali, la Federal Reserve oggi si trova, per la prima volta in diversi decenni, ad inseguire la Banca Centrale Europea (Riunione BCE: Draghi annuncia il QE a tempo indeterminato).
Causa un processo di normalizzazione monetaria forse messo in campo con eccessiva irruenza, l’istituto guidato da Jerome Powell a fine luglio si è trovato costretto ad innescare la retromarcia.
Al termine dell’ultimo meeting (Riunione Fed: Powell manda ko Wall Street: “taglio non è inizio di ciclo”), Powell ha avvisato gli operatori che il primo taglio dei tassi in 11 anni non rappresenta l’avvio di un ciclo di ribassi:
“il taglio di oggi è mirato a sostenere espansione economica del Paese”, rappresenta una mossa “preventiva che serve a proteggerci dai rischi ribassisti, dobbiamo spingere manifatturiero e inflazione”.
Nonostante le percentuali continuino a scendere, anche per il meeting di oggi gli operatori stimano una riduzione del tasso sui Fed Funds.
In questa stessa pagina seguiremo, in diretta, la conferenza stampa di Jerome Powell con aggiornamenti in italiano in tempo reale mentre qui trovate tutte le informazioni per seguire la diretta streaming dell’evento.
Riunione Fed 18 settembre: le stime degli analisti
Secondo i numeri che emergono dal CME FedWatch Tool, questa sera al termine della riunione della Federal Reserve, l’istituto con sede a Washington, con una probabilità del 56,5% annuncerà una riduzione del costo del denaro di 25 punti base.
Questa volta le probabilità di una riduzione del tasso sui Fed Funds non sono ai livelli bulgari degli ultimi meeting. Le probabilità di una conferma dell’attuale livello dei tassi si attestano al 43,5% (oltre due punti percentuali in più rispetto a ieri sera).
Questo alla luce del miglioramento registrato dall’economia negli ultimi mesi, del clima più disteso con Pechino e del balzo fatto registrare dal petrolio nelle ultime sedute (maggiori pressioni inflazionistiche sconsigliano, almeno per il momento, un allentamento sui tassi).
Va poi rimarcato che i continui attacchi in arrivo da Trump potrebbero innescare una conferma dei tassi dettata più dalla volontà di rimarcare l’indipendenza dell’istituto che dalla reale convinzione che si tratti della miglior decisione possibile.
Riunione Fed 18 settembre: i tre elementi da tenere in considerazione
- L’incertezza. Si tratta una parola ripetuta 14 volte nel Beige Book di gennaio e 29 in quello di settembre. Secondo le indicazioni elaborate dal Fomc (Federal open market committee), il braccio operativo della Fed, l’incertezza innescata dalla guerra commerciale tra il 2018 e il 2020 è destinata a ridurre la crescita della prima economia di mezzo punto percentuale.
- Dissidenti. Nel meeting di fine luglio due membri del board (Eric Rosengren della Fed di Boston e Esther George di quella di Kansas City) hanno votato contro la riduzione del costo del denaro. Il totale di membri che questa sera voterà contro la decisione della Fed, qualunque essa sia, rappresenterà un elemento chiave per capire le future mosse dell’istituto.
- Petrolio. A seguito degli attacchi agli impianti sauditi, il prezzo del petrolio potrebbe confermarsi sotto pressione. Il rialzo delle quotazioni potrebbe essere letto in maniera doppia: da un lato si potrebbe temere per la tenuta della componente prezzi, e quindi propendere per una conferma dei tassi, dall’altro la Fed potrebbe veder minacciata l’andamento dei consumi, il motore che garantisce due terzi della crescita a stelle e strisce.
Federal Reserve: in arrivo nuovo intervento?
Ieri la notizia dell’immissione di 75 miliardi di fondi freschi da parte della Federal Reserve di New York, addetta a compiere le operazioni di mercato per conto della sede centrale di Washington, ha colto tutti di sorpresa (Federal Reserve: da New York nuova liquidità per 75 miliardi).
Il primo intervento di questo tipo degli ultimi 10 anni è stato innescato dalla crescita del costo per prendere a prestito sul mercato “overnight” (Repo, Repurchase Agreement), salito a livelli valutati insostenibili. Stando ai dati Refinitiv, il dato si sarebbe spinto fino al 10%.
La crescita sarebbe legata a fattori tecnici: la necessità delle corporations di ritirare fondi per il pagamento delle tasse e la concomitante emissione di nuovi titoli del Tesoro.
Oggi l’intervento dovrebbe essere replicato.
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