Fibromialgia nuova malattia invalidante, sintomi e cosa cambia per chi ce l’ha

Alessandro Nuzzo

3 Marzo 2024 - 10:11

La Camera dei Deputati l’ha riconosciuta come malattia invalidante. Ecco cosa cambia per i pazienti e quali sono i sintomi.

Fibromialgia nuova malattia invalidante, sintomi e cosa cambia per chi ce l’ha

La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità le 6 mozioni presentate per considerare la fibromialgia come malattia invalidante. Da questo momento quindi il Governo si impegnerà a riconoscere la patologia come cronica e invalidante.

Ma non è tutto perché si punta anche ad inserire la fibromialgia nei Livelli Essenziali di Assistenza, portando numerose benefici per chi è colpito da questa malattia. Ecco cosa cambia per i pazienti.

Fibromialgia malattia invalidante: cosa cambia per i pazienti

Le mozioni presentate da Pd, M5s, Azione, IV, Avs e Fdi, seguono tutte la stessa linea d’azione e gli stessi impegni mirati a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Oltre al riconoscimento della fibromialgia come malattia cronica e invalidante, è stato chiesto anche l’aggiornamento dei protocolli terapeutici esistenti e la definizione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per garantire una diagnosi tempestiva e uniforme.

Si propone la possibilità di erogare farmaci direttamente ai pazienti, la creazione di un Registro Nazionale della sindrome fibromialgica per la raccolta dati e il monitoraggio della patologia e la promozione con campagne informative coinvolgendo le associazioni in connubio con le Regioni.

Quando una malattia invalidante viene inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (come sembra che avverrà anche con la fibromialgia), cambiano diverse cose per chi ci soffre. Tramite una specifica analisi di una commissione medica che stabilirà il grado di invalidità, la paziente potrà poi richiedere il riconoscimento della disabilità presso l’Inps o altre istituzioni competenti ottenendo quindi benefici anche economici come la pensione di invalidità o l’indennità di accompagnamento. Inoltre diverse visite specialistiche possono essere coperte dal Servizio Sanitario Nazionale.

Sul fronte lavorativo chi soffre di fibromialgia accertata ha dei diritti speciali, come la protezione contro il licenziamento discriminatorio. Bocciata invece la mozione relativa allo smart working per i malati.

Cos’è la fibromialgia e sintomi

La fibromialgia è una malattia cronica che causa dolore diffuso e persistente in diverse parti del corpo, rigidità muscolare, affaticamento, disturbi del sonno, della concentrazione e della memoria. È una malattia che in Italia colpisce 2 milioni di persone per lo più donne adulte. L’origine non è ancora chiara ma si sospetta sia causata da una serie di fattori genetici-ambientali che vanno ad incidere sul cervello e sul modo in cui questo processa lo stimolo doloroso. In particolare, in chi soffre di fibromialgia la soglia del dolore sarebbe più bassa della norma in seguito a una sensibilizzazione cerebrale agli stimoli dolorosi.

Non esistono armi di prevenzione della malattia se non quella di mantenere uno stile di vita regolare facendo attività fisica e mantenendo una buona igiene del sonno. Quanto alla cura l’approccio prevede l’utilizzo di diversi farmaci analgesici, miorilassanti ed antidepressivi. Accanto al trattamento farmacologico risulta utile anche svolgere attività fisica e sottoporsi a tecniche di rilassamento.

Alla diagnosi si arriva tramite l’analisi della storia clinica del paziente basandosi sugli ultimi 3 mesi e se si riscontra positività di almeno 11 dei 18 punti sensibili e negatività degli esami di laboratorio e strumentali. Spesso il medico può accorgersi della malattia quando i dolori sono associati a disturbi del sonno e dell’umore.

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