Firma falsa, cosa si rischia?

Ilena D’Errico

30 Novembre 2023 - 00:11

Fare una firma falsa può avere delle conseguenze gravissime, ecco cosa si rischia a seconda dei casi e dei documenti firmati.

Firma falsa, cosa si rischia?

Fare una firma falsa può comportare diverse conseguenze e in alcuni casi integrare perfino un reato. La disciplina è molto ampia, il tipo di documento su cui viene apposta la firma, la finalità della falsificazione e dall’eventuale consenso del diretto interessato (la persona di cui si falsifica la firma).

Nella migliore delle ipotesi, falsificare la firma non è un comportamento perseguibile e non rappresenta nemmeno un illecito civile. Nel peggiore dei casi, invece, comporta alcuni gravi reati e le relative sanzioni penali. Ecco cosa si rischia per una firma falsa.

Cosa si rischia per una firma falsa

L’unica ipotesi in cui si può falsificare una firma senza conseguenze è quella in cui si ha il consenso del diretto interessato. La legge, infatti, prevede che solo quest’ultimo possa contestare la falsificazione della propria firma, possibilità non concessa alle controparti.

Esiste, però, una circostanza in cui la firma falsa è illegale nonostante il consenso dell’interessato. Ciò accade quando si firma per conto di un’altra persona un atto pubblico o comunque dinanzi a un pubblico ufficiale, poiché questo comportamento integra un reato a sé stante: il falso in atto pubblico.

A onor del vero, bisogna considerare che è molto improbabile il verificarsi di una simile circostanza, in quanto il pubblico ufficiale chiede l’esibizione di un documento di riconoscimento per identificare il soggetto e valutare la sua legittimazione a firmare.

Firma falsa: quando è reato

Come anticipato, la firma falsa è un reato quando apposta su un atto pubblico (o rivolto alle Pubbliche amministrazioni) o dinanzi a un pubblico ufficiale. La falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico è punita dall’articolo 483 del Codice penale con la reclusione fino a 2 anni, ma la pena non può essere inferiore a 3 mesi quando si tratta di false attestazioni dello stato civile.

Come anticipato, questo reato si configura a prescindere dal consenso dell’interessato. Di conseguenza, bisogna fare molta attenzione, anche perché questo reato riguarda molti atti ordinari, come il rinnovo della patente o la richiesta di cambio della residenza.

Ci sono, poi, diversi altri reati che possono essere integrati dalla firma falsa, che dipendono direttamente dalle finalità della falsificazione. Si ha il reato di truffa quando la falsificazione avviene per ottenere un ingiusto profitto a danno di altri. Per esempio, falsificando la firma del proprietario di un bene in una compravendita per ottenere il corrispettivo. Il reato di truffa, articolo 640 del Codice penale, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da 51 a 1.032 euro, oltre alle ipotesi di truffa aggravata.

Oppure, la firma falsa può integrare il reato di sostituzione di persona individuato dall’articolo 494 del Codice penale. Si compie questo reato quando ci si sostituisce a un’altra persona per procurarsi un vantaggio o recare un danno. Questo reato è punito con la reclusione fino a 1 anno.

Firma falsa, l’illecito amministrativo e il risarcimento danni

Come ipotesi intermedia, si ha la firma falsa come illecito amministrativo. Si ha l’illecito quando viene apposta una firma falsa senza il consenso dell’interessato, ma senza integrare i reati di truffa e sostituzione di persona (sostanzialmente senza cercare un vantaggio), su atti non pubblici.

Il falso in atti privati, infatti, è stato depenalizzato ma può essere punito con la sanzione pecuniaria fino a 16.000 euro. Sul piano strettamente civilistico, il diretto interessato ha poi il diritto a chiedere un risarcimento danni per i pregiudizi patiti. Questo è possibile anche in parallelo al processo penale nelle ipotesi di reato, sia di falso in atto pubblico che truffa e sostituzione di persona.

La vittima può instaurare una causa civile per dimostrare il danno o, nelle ipotesi di reato, costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento.

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