La flat tax incrementale potrebbe diventare strutturale, l’Agenzia delle entrate ha quindi reso disponibile la bozza della circolare operativa e avviato una consultazione pubblica. Come partecipare
La legge di bilancio 2023, articolo 1, commi da 55 a 57 ha introdotto per il solo 2023 e in via sperimentale la flat tax incrementale.
Il 6 giugno 2023 l’Agenzia delle entrate ha pubblicato una circolare in forma bozza per informare professionisti del settore, esperti e associazioni di categoria della possibilità di inviare all’Agenzia considerazioni, proposte di modifica o considerazioni inerenti la disciplina della flat tax incrementale.
Si tratta di una vera e propria consultazione pubblica sulla flat tax incrementale in vista di una possibile trasformazione di questa misura in via strutturale.
Ecco come aderire alla consultazione pubblica sulla flat tax incrementale.
Come inviare considerazioni e suggerimenti sulla flat tax incrementale
L’Agenzia delle entrate ha reso disponibile la bozza della circolare sulla quale esperti, professionisti del settore ed associazioni devono esprimere il loro parere. Lo stesso potrà essere reso entro il 15 giugno del 2023 all’indirizzo e-mail dc.cn.consultazionepubblica@agenziaentrate.it .
La flat tax incrementale prevede per il solo anno 2023 la possibilità per i contribuenti, persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, diversi da quelli che già hanno optato per il regime forfettario, di applicare, in luogo delle aliquote a scaglioni, un’aliquota fissa al 15% ma solo su una quota del reddito/base imponibile maturata.
L’applicazione della flat tax incrementale porta evidentemente a un risparmio sull’imposta da versare, infatti si deve considerare che l’aliquota Irpef minima attuale è al 23%.
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Un esempio pratico sul calcolo della base imponibile per la flat tax incrementale
In base alle previsioni della legge di bilancio 2023 la flat tax incrementale si può applicare la flat tax con aliquota al 15% su una base imponibile pari alla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5%.
Ad esempio:
- reddito 2020: 60.000 euro;
- reddito 2021: 70.000 euro;
- reddito 2022: 80.000 euro;
- reddito 2023: 100.000 euro.
La base imponibile da considerare è quella del 2022 in quanto più elevata. Si deve procedere al calcolo della differenza tra 100.000 euro e 80.000 euro. Il risultato è 20.000 euro. A questo punto si applica la franchigia del 5% su 80.000 euro, il risultato è 4.000 euro.
Resta quindi la flat tax incrementale su un imponibile di 16.000 euro, mentre l’aliquota ordinaria a scaglioni si applica su 84.000 euro.
L’aliquota piatta non può essere applicata su una base imponibile superiore a 40.000 euro. La quota eccedente rispetto al limite di 40.000 euro confluisce invece nella base imponibile su cui si applicano le aliquote a scaglioni.
Il reddito da confrontare non è quello complessivo, ma quello relativo alle sole attività d’impresa e di lavoro autonomo. Di conseguenza, non si considerano i redditi da fabbricato o altre tipologie.
Ricordiamo che la flat tax incrementale, essendo un’imposta sostitutiva, si applica in luogo di Irpef, addizionali regionali e comunali.
L’obiettivo della consultazione è valutare le considerazioni di coloro che dovranno applicare la normativa e quindi arrivare ad una bozza definitiva che sia il più possibile condivisa.
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