Gli investimenti destinati a emittenti italiani hanno rappresentato il 20,9% degli attivi dei fondi pensione, attestandosi a oltre 35 miliardi di euro.
In tempi di aumento dei tassi d’interesse e di crescente difficoltà nell’accesso al credito, torna alla ribalta il tema di differenziare le fonti di finanziamento delle imprese italiane, ancora fortemente dipendenti dal canale bancario, soprattutto nel caso delle PMI. Fondi pensione e casse di previdenza, in quanto investitori pazienti di lungo periodo, possono contribuire in modo significativo all’afflusso di risorse per finanziare la crescita delle imprese.
Si tratta di un rapporto mutuamente benefico: per gli enti di previdenza in termini di redditività e continuità dei flussi contributivi, per le imprese (che finanziano i sistemi pensionistici) in termini di maggiore efficienza nell’accesso al credito e maggiore crescita. A tal proposito il Terzo Osservatorio Mefop sugli investimenti alternativi evidenzia come il tema del supporto all’economia reale rappresenti una delle principali ragioni per l’investimento nei mercati privati. Il 41,2% delle Casse di previdenza e il 23,8% dei Fondi pensione ha fatto riferimento a tale elemento per motivare l’investimento in alternativi.
Ad oggi la situazione degli investimenti domestici degli enti di previdenza presenta una situazione articolata, con luci e ombre, e va sempre tenuto presente che la diversificazione del portafoglio, anche a livello geografico, rappresenta un principio ineludibile per una sana e prudente allocazione degli asset.
[...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti