Elsa Fornero ha detto la sua sul salario minimo e per questo non è stata risparmiata dalle critiche. Ecco perché per l’ex ministra del Lavoro 9 euro all’ora sono troppi (o forse no).
Elsa Fornero a In Onda lascia tutti senza parole sul salario minimo. L’ex ministra del Lavoro, intervistata nel programma televisivo, ha aperto l’argomento del salario minimo, ma non come in molti si sarebbero aspettai. Le parole di Fornero lasciano l’amaro in bocca alla sinistra che, nella speranza di apparire unita, è alla ricerca di consensi di voci politiche di rilievo.
Elsa Fornero però racconta altro, ovvero che “sì il salario minimo è necessario, ma che forse 9 euro all’ora sono troppi”. La risposta dell’ex ministra non ha trovato indifferente Luca Telese che ha ricordato alla professoressa come proprio gli stipendi normalizzati a 5 euro l’ora (quando regolari, per non aprire la parentesi dei lavori stagionali o i contratti irregolari) sono il problema dell’impoverimento dell’Italia e che, in altre parole, il salario minimo costituisce il primo paso verso un recupero della dignità del lavoro.
La professoressa però non cede al presunto tono propagandistico - come hanno riportato diversi giornali - di Talese e risponde con una breve retromarcia, ma senza sbottonarsi troppo. Ecco cosa ha detto Fornero e perché le sue dichiarazioni a In Onda fanno discutere sulla messa in pratica del salario minimo.
Per Fornero il salario minimo è ok, ma la cifra è da discutere
Il tema del salario minimo tiene banco in ogni talk show, quando non si parla di qualche scandalo inerente ai ministri del governo Meloni (come il caso Daniela Santanchè) ed Elsa Fornero su La7 non ha perso l’occasione per dare la propria opinione. Intervistata per In Onda l’ex ministra del Lavoro ha affermato che il salario minimo è necessario, ma forse è meglio non esagerare.
Le parole di Elsa Fornero:
Il salario minimo credo che sia necessario e che se ne debba discutere, personalmente ritengo che 9 euro possano essere anche un po’ tanti, forse 8-7, in ogni caso se ne deve discutere.
Una dichiarazione, quella dell’economista, che non è rimasta senza risposta, anche se ha lasciato senza parole in un primo momento. Il commento di Luca Telese è stato un “addirittura?” prima di sferrare una frecciatina a Fornero.
Il botta e riposta tra Fornero e Telese: un passo avanti e due passi indietro
“Addirittura?”, domanda Telese alla Fornero dopo la sua dichiarazione. L’ex ministra del Lavoro non si scompone e risponde che sì, “l’Italia è un Paese che si è molto impoverito e noi abbiamo oggi dei contratti anche con le sigle dei sindacati non pirata che hanno 5 euro e non ci scandalizziamo più di tanto”.
Una risposta che non ha convinto il giornalista e che lo ha portato a chiarire che è proprio per questo che serve il salario minimo, ovvero “se vogliamo che la gente si impoverisca lavorando, 5 euro all’ora vanno bene”, ha commentato.
Per esteso la risposta di Fornero:
Ma no, adesso non mi faccia dire una cosa che non ho detto. Io sono a favore del salario minimo, so che potrà essere uno choc e ritengo che qualche volta gli choc ci vogliano. Magari si può discutere se debba essere 9 o 8 euro (...) Fare un decreto che impone il salario minimo e poi vedere che mancano i decreti attuativi che lo rendono una realtà sarebbe un’altra occasione persa.
Ma cosa intende l’ex ministra del Lavoro? Parlare di salario minimo non è difficile quanto metterlo in pratica: se troppo basso non si fanno felici i dipendenti, se troppo alto non si fanno felici gli imprenditori. Il rischio è un aumento del lavoro nero, dei contratti illegali o manipolati. C’è bisogna di superare gli schieramenti da stadio e pensare a una soluzione su larga scala e ben dettagliata che non lasci margini all’elefante nella stanza: l’evasione.
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