Esce il dato sull’inflazione italiana e il Ftse Mib scende dai 26000 punti. Calo in arrivo?
Osservando la dinamica di breve dei mercati azionari globali, dovremmo iniziare a vedere dei cali consistenti che, comunque, non negherebbero del tutto la dinamica rialzista che si sta configurando e che dovrebbe caratterizzare il primo trimestre di quest’anno.
In questo contesto abbiamo visto stamani l’uscita del dato dell’inflazione italiana, che è uscita in linea con le stime che si attestavano ad un 11,6% contro un 11,8% del dato precedente. L’inflazione quindi è scesa, di poco, in linea con un’inflazione in discesa su scala globale, dovuta principalmente alla diminuzione della massa monetaria in circolazione, che forza il sistema economico a una possibile recessione a riduzione del livello dei prezzi. Attenzione anche ai dati in uscita nelle prossime ore, con il report di politica monetaria del Giappone, l’inflazione in UK e l’inflazione in Europa.
Stamani vediamo anche l’uscita del dato sulla disoccupazione in Uk, che conferma il dato precedente al 3,7% e l’uscita dell’indice Zew tedesco, sorprendentemente positivo. Ricordiamo in merito anche lo svolgimento del World Economic Forum di Davos fino a venerdì.
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Ftse Mib e il dato sull’inflazione
Osservato speciale di questa mattina è sicuramente il Ftse Mib, il quale ha visto dei movimenti interessanti a ridosso dell’uscita del dato sull’inflazione in Italia.
L’inflazione rimane quindi alta, superiore alla media che vediamo in Europa, pertanto l’Italia sarà ancora sotto il mirino degli analisti che dovranno monitorare in modo attento ciò che succederà, soprattutto per quanto riguarda il possibile rallentamento previsto nel mondo occidentale, come anticipato in mattinata al World Economic Forum, in uno dei primi interventi della mattinata.
In pratica, in Italia solamente un forte rallentamento economico potrà far scendere l’inflazione verso i livelli target del 2% sulla media europea. In questo contesto il Ftse Mib, l’indice italiano, ha visto inizialmente un’accelerazione al rialzo per poi iniziare una discesa importante dai massimi toccati in area 26000 punti, livelli massimi che non vedevamo da febbraio 2022. Il dato sull’inflazione non ha contribuito a ulteriori aumenti di volatilità, anzi, il mercato ha proseguito questo lento sentiero di discesa che a due ore dall’apertura ha registrato di fatto un calo di oltre l’1% dai massimi. Lo Zew tedesco, uscito nettamente migliore delle aspettative, non ha per il momento contribuito a un recupero dei mercati. La dinamica attuale è quella che vede un possibile inizio di un ribasso, che potrebbe riportare le quotazioni all’interno dei range visti durante il mese di dicembre.
Cosa aspettarsi dal Ftse Mib
La dinamica attuale, almeno nel breve, suggerisce un possibile ribasso delle quotazioni per questa e per la prossima settimana con un target tecnico che potrebbe essere quello dei 25000 punti, quindi ci potremmo aspettare un ribasso dell’ordine del 4% dai massimi visti questa mattina. Un ribasso del genere non andrebbe comunque a inficiare l’attuale trend di ripresa di lungo periodo, che vede un recupero per il trimestre di quest’anno e un possibile sviluppo di un movimento ribassista di lungo periodo verso nuovi minimi, conseguenti a un forte rallentamento economico e a un possibile aumento dei tassi di disoccupazione su scala globale.
In sostanza, un movimento del genere non riguardarebbe solamente l’Italia ma caratterizzerebbe i mercati globali, specie quelli europei che hanno visto una forte dinamica di recupero negli ultimi mesi grazie anche a EurUsd, determinante nella fase di recupero dell’azionario europeo che abbiamo visto fino a oggi.
Aspettiamoci quindi una possibile fase di ribasso da qui ai prossimi giorni, settimana prossima compresa.
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