Recessione in economia e in finanza: cos’è e quali sono le sue conseguenze per la crescita e lo sviluppo di un Paese? Come riconoscere ed evitare una recessione.
Con recessione si intende un calo dell’intero ciclo economico, in cui l’attività produttiva, l’occupazione, il reddito si riducono e il Pil tende a contrarsi in maniera significativa.
Il fenomeno è, sostanzialmente, contrapposto all’espansione e alla crescita.
Tra il 2023 e il 2024 questa termine del vocabolario economico e finanziario è tornata a monopolizzare le analisi e le stime degli esperti, soprattutto nelle valutazioni di Eurozona e Germania.
Un mix di fattori sfavorevoli quali la crisi energetica con la guerra in Ucraina, la rivalità con la Cina, l’inflazione elevata e la difficile transizione green specialmente nel settore dell’automotive ha, infatti, innescato debolezza nella crescita e freni all’industria nel vecchio continente.
La potenza tedesca è scivolata in recessione tecnica nel primo trimestre 2023 e probabilmente concluderà l’anno 2024 in contrazione, segnale evidente di una crisi economica in corso.
Attenzione, però, a non confondere i termini: recessione economica e recessione tecnica non indicano lo stesso fenomeno e presentano peculiarità differenti.
Nella guida di seguito, spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è la recessione in economia e in finanza, come si manifesta e quali sono le sue principali cause e conseguenze.
Cos’è una recessione economica?
La recessione economica è un periodo in cui l’economia di un Paese si contrae e si verifica una diminuzione della domanda di beni e servizi, portando a una riduzione dei guadagni dei venditori e della produzione.
Questo può accadere a causa di diversi fattori come le crisi finanziarie, il calo di esportazioni e importazioni, la riduzione dell’offerta di beni e servizi e anche guerre o disastri naturali su scala globale.
In termini più sintetici, come definito nel glossario di Borsa Italiana:
La recessione economica è dunque caratterizzata da una variazione del Prodotto interno lordo negativa rispetto all’anno precedente; se tale variazione è negativa, ma di entità non inferiore al -1% si parla invece di crisi economica.
Si ha una recessione tecnica quando il Prodotto interno lordo reale mostra una variazione negativa per almeno due trimestri consecutivi ossia quando il Pil trimestrale è inferiore a quello del trimestre precedente per due volte di seguito.
Il Pil è la produzione economica di un dato Paese. Ogni bene prodotto, ogni servizio venduto, ogni investimento del governo… tutto è incluso nel Prodotto interno lordo. Un’economia sana vede il Pil costantemente in crescita.
Tuttavia può accadere che questo avanzamento economico non sia continuo, ma veda periodi di decrescita o di contrazione.
Le cause della recessione economica
La recessione economica può essere causata da diversi fattori, tra cui eventi di natura economica, finanziaria, politica o ambientale.
Le cause più frequenti comprendono la diminuzione della domanda di beni e servizi sul mercato, una riduzione dell’offerta di beni e servizi, la speculazione eccessiva sul mercato e l’aumento dei prezzi delle materie prime.
Anche le crisi finanziarie possono innescare una recessione economica, in quanto comportano una riduzione dei prestiti bancari e dei finanziamenti per le imprese e i consumatori, limitando la capacità delle imprese di investire e creare posti di lavoro.
Inoltre, le crisi politiche hanno la potenziale capacità di causare una recessione economica, ad esempio quando ci sono problemi di stabilità dei Governi, tensioni sociali o se i rapporti commerciali tra i Paesi si deteriorano portando a vere e proprie guerre commerciali. Da qui può palesarsi una diminuzione dell’import/export, con conseguente aumento dei prezzi, calo della domanda e della produzione.
Inoltre, eventi drammatici su scala globale, come disastri naturali, pandemie o guerre possono causare una recessione economica, poiché innescano interruzioni nell’approvvigionamento di beni e servizi e creano incertezza nei mercati finanziari.
La pandemia Covid prima e la guerra in Ucraina poi hanno reso i sistemi produttivi del mondo molto vulnerabili, causando una spirale di crisi economica sfociata anche in recessione (in Germania, per esempio).
Quali sono le conseguenze della recessione per l’economia
Ora che si conosce più nel dettaglio cos’è una recessione e quali meccanismi la innescano, è intuitivo che l’impatto sull’economia di un Paese può essere profondo e diffuso.
Le principali conseguenze comprendono:
- Aumento della disoccupazione: durante una recessione, le imprese tendono a ridurre la loro forza lavoro al fine di risparmiare sui costi. Ciò può portare a un aumento della disoccupazione e a una diminuzione del reddito delle famiglie, creando un ciclo di riduzione dei consumi che può ulteriormente peggiorare la recessione. I dipendenti che riescono a mantenere il proprio lavoro possono essere soggetti a riduzioni salariali e di benefit;
- Riduzione della produzione e dei profitti delle imprese: durante una recessione, la domanda di beni e servizi diminuisce, portando a una riduzione della produzione e dei profitti delle imprese. Le aziende in maggiore difficoltà potrebbero fallire, alimentando disoccupazione e calo dei consumi;
- Riduzione degli investimenti e degli affari: le imprese diventano meno propense a spendere denaro in nuovi progetti o espansioni durante periodi di incertezza economica. Ciò può limitare la crescita economica a lungo termine e aumentare la pressione sui governi per fornire incentivi agli investimenti e alla crescita;
- Aumento del debito pubblico: per stimolare l’economia durante una recessione, i governi possono adottare politiche di spesa pubblica. Ciò può portare a un aumento del debito pubblico e della pressione fiscale;
- Diminuzione della fiducia dei consumatori: durante una recessione, i consumatori possono diventare più cauti nel loro modo di spendere denaro e sfiduciati verso il futuro, creando così un circolo vizioso in cui la diminuzione della domanda di beni e servizi porta a un calo della produzione e della crescita economica;
- Aumento del rischio di default dei prestiti: durante una recessione, le imprese e i consumatori possono avere maggiori difficoltà nel pagare i loro debiti. Ciò può portare a maggiori rischi di default dei prestiti e a un aumento dei tassi di insolvenza;
- Aumento dei tassi di interesse: le banche centrali possono cercare di aumentare il costo del credito per limitare l’inflazione. Ciò può rendere più difficile per le aziende e le famiglie ottenere prestiti, ulteriormente ostacolando la crescita economica.
Fasi e forme della recessione economica
La recessione economica può manifestarsi in diverse forme e fasi, che possono influire sulla gravità e sulla durata dell’evento.
In generale, le recessioni durano in media circa 10 mesi, ma tutto dipende dalle circostanze in cui si manifestano e dalle peculiarità dei Paesi colpiti.
Esistono diversi tipi di curve di recessione, ognuna delle quali descrive in modo diverso come si comporta l’economia durante questa fase:
- recessione a «V»: l’economia subisce una brusca contrazione seguita da una ripresa altrettanto rapida. Questo tipo di recessione può essere causato da eventi temporanei come una crisi finanziaria o una pandemia e la ripresa può essere spinta da politiche economiche di stimolo. La recessione provocata dalla pandemia di Covid-19 ne è un esempio recente;
- recessione a «U»: l’economia subisce una lunga fase di contrazione prima di riprendersi gradualmente. Questo tipo di recessione può essere causato da problemi strutturali nell’economia, come un eccesso di debito o una riduzione dell’innovazione. Un esempio di recessione a «U» è quella del Giappone nel 1993-1994;
- recessione a «L»: l’economia subisce una contrazione acuta e poi rimane stagnante per un periodo prolungato. Questo tipo di recessione può essere causato da problemi strutturali gravi come un sistema bancario malato o una forte disoccupazione strutturale;
- recessione a «W»: è caratterizzate da un primo crollo, seguito da una ripresa di bassa entità e da un secondo crollo (solitamente più pesante).
In sintesi, generalmente una recessione si verifica ogni volta che un settore strategico crolla. È stato il caso nel 1929 con il mercato azionario e nel 2008 con il mercato immobiliare. In queste situazioni, un governo lungimirante potrebbe percepire il pericolo in arrivo e adottare misure prima che l’economia crolli effettivamente.
Tuttavia, una recessione può verificarsi anche a causa di eventi internazionali. Nel 1973, quando l’Opec decise di fermare le esportazioni di petrolio, una recessione non poteva essere evitata. Il petrolio,è la materia prima vitale per la nostra vita quotidiana, quindi la sua assenza - e i prezzi alle stelle - causano semplicemente l’arresto dell’economia.
Infine, una recessione può verificarsi anche in circostanze impreviste. È stato il caso del Covid, una massiccia pandemia che ha semplicemente spazzato via l’intera produzione economica globale di un anno.
Come evitare la recessione economica
Evitare una recessione economica è un obiettivo molto ambizioso, poiché molte delle cause che portano a una crisi economica sono fuori dal controllo dei singoli individui o delle singole aziende.
Tuttavia, ci sono alcune azioni che possono essere messe in atto dai Governi per minimizzare i rischi e proteggere l’economia:
- Politiche monetarie: le politiche monetarie riguardano l’azione della banca centrale sulle condizioni di credito dell’economia. In caso di una possibile recessione economica, la banca centrale può ridurre i tassi di interesse, in modo da rendere i prestiti più accessibili e incentivare gli investimenti e la spesa delle famiglie;
- Politiche di spesa pubblica: queste politiche possono includere investimenti in infrastrutture, incentivi fiscali per le imprese, sostegno alla ricerca e sviluppo e programmi di welfare per le famiglie in difficoltà;
- Politiche di regolamentazione: riguardano l’azione del governo per regolare l’attività economica. Misure per stabilizzare il mercato finanziario, ridurre i rischi di default dei prestiti e proteggere i consumatori da pratiche commerciali sleali possono essere preziose ed evitare una recessione;
- Politiche commerciali: il Governo può adottare politiche commerciali per proteggere l’industria nazionale, incentivare le esportazioni e ridurre la dipendenza dalle importazioni;
- Politiche fiscali: le politiche fiscali riguardano l’azione del governo sulle entrate e le spese pubbliche. In caso di una possibile recessione economica, il governo può ridurre la pressione fiscale, aumentare i trasferimenti nel welfare e incentivare gli investimenti delle imprese
Anche le imprese e i consumatori possono attuare delle azioni per prevenire le crisi.
Nello specifico, le aziende possono mantenere un’attenzione costante sui loro bilanci, evitando di accumulare debiti eccessivi e mantenendo una solida gestione finanziaria. Inoltre, le imprese dovrebbero cercare di diversificare le loro attività e di espandere i loro mercati, in modo da ridurre la loro esposizione a eventuali crisi in un solo settore.
I consumatori stessi possono priviligiare il risparmio, evitando l’accumulo di debiti.
Come investire e proteggere il capitale durante la recessione
Durante un periodo di recessione la pazienza è la prima regola da rispettare.
Per contrastare la volatilità del mercato ci sono diverse strade e strategie che si possono intraprendere. I primi due consigli sono: investire a lungo termine e mantenere un portafoglio ben diversificato.
Alternativamente durante una recessione è bene utilizzare i beni rifugio o le materie prime come copertura, diversificare su valute diverse dall’euro e, banale ma sempre valido, cercare di evitare di prendere decisioni emotive e affrettate.
Negli investimenti è opportuno puntare su titoli difensivi e di qualità e migliorare la tenuta dei portafogli azionari con l’esposizione alle azioni value che generano redditi.
Si può puntare su strumenti finanziari considerati più sicuri: come i titoli di stato (Btp) o i piani individuali di risparmio (PIR) se si guarda al risparmio gestito. In recessione è strategicamente importante sfruttare la volatilità del mercato a proprio vantaggio per mitigare il più possibile i rischi di ribasso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA