Furto bancomat, la banca è responsabile e deve risarcire: ecco in quali casi

Ilena D’Errico

21 Aprile 2023 - 22:47

Ecco in quali casi la banca è tenuta a risarcire il cliente a cui è stato rubato il bancomat e come si dividono le responsabilità.

Furto bancomat, la banca è responsabile e deve risarcire: ecco in quali casi

Chi subisce il furto del bancomat deve avvertire il prima possibile l’istituto di credito, così da bloccare l’utilizzo da parte del ladro per poi sporgere denuncia. Finché la banca non viene allertata, il bancomat rimane attivo e così la possibilità di effettuare prelievi o pagamenti, soprattutto online. Non sempre è possibile bloccare subito il bancomat, anche semplicemente se non ci si rende conto subito della perdita. Il titolare del bancomat in seguito al furto subisce quindi una perdita di denaro, chiedendosi perciò se gli spetti un risarcimento da parte della banca. Da una parte, vi è il cliente che ha perso ingiustamente il suo denaro. Dall’altra parte, però, vi è l’istituto di credito che non ha colpe per la perdita.

La banca, in effetti, non è sempre tenuta a risarcire le perdite di denaro subite dai propri clienti, seppur dovute a truffe o furti. La giurisprudenza stabilisce, infatti, dei criteri molto precisi a riguardo, che devono coniugare due interessi talvolta contrastanti: la tutela del cliente e quella dell’istituto bancario. La Corte di cassazione, in particolare, ha permesso grazie a numerose sentenze di riferimento di stabilire i principi per la responsabilità di un eventuale risarcimento.

Furto del bancomat, quando la banca è tenuta al risarcimento

La banca è tenuta a risarcire la perdita economica subita dal proprio cliente soltanto quando responsabile, anche se ovviamente in maniera indiretta. Questo principio potrebbe apparire controverso, ma in realtà deriva semplicemente dall’essenza stessa del rapporto fiduciario intrattenuto con un istituto di credito.

Di conseguenza, la responsabilità della banca non è necessariamente rintracciabile, ma si presume esserci, in quanto la banca tratta un’attività a tutti gli effetti pericolosa, per la quale deve agire con assoluta diligenza tecnica. Ciò non significa che la banca debba sempre risarcire i prelievi abusivi e i pagamenti seguiti al furto del bancomat, poiché la responsabilità dell’istituto di credito viene meno quando ricade sul cliente.

A prima vista, il correntista derubato del bancomat appare del tutto incolpevole, proprio in ragione del reato che ha subito. Allo stesso tempo, però, ci sono dei comportamenti incauti che possono favorire il furto, costituendo per l’appunto una colpa grave del cliente, che esonera la banca dal pagamento del risarcimento danni. Si pensi, ad esempio, al correntista che dimentica il bancomat al bar oppure lo conserva insieme al pin, seppure tale pratica sia espressamente sconsigliata.

Una seconda ipotesi di responsabilità del cliente si ha quando quest’ultimo ha messo in essere una condotta dolosa, cioè ha simulato il furto o si è messo d’accordo a tale scopo per ottenere il risarcimento. Ne consegue, che la banca non deve pagare il risarcimento quando può provare:

  • La colpa grave del cliente;
  • l’azione dolosa del cliente;
  • la sicura riconducibilità delle operazioni online al cliente.

L’ultimo punto deriva dagli obblighi che ricadono sugli istituti di credito, i quali devono premunirsi in qualsiasi modo di strumenti per accertare la riconducibilità delle operazioni online al cliente. Difficilmente questo requisito può essere rispettato al 100%, proprio in natura dell’inevitabile rischio correlato al rapporto di credito. Si tratta in questo caso di un principio espressamente collegato ai metodi elettronici, per i quali un certo tasso di rischio è necessariamente correlabile all’attività stessa. Di conseguenza, si può affermare che la banca è tenuta a risarcire il cliente a cui è stato rubato il bancomat, a meno che riesca a provare la sua colpa a riguardo.

Così come l’istituto di credito è tenuto a una certa diligenza professionale, infatti, anche il correntista deve agire con prudenza e accortezza, conservando con estrema cautela gli strumenti di pagamento, il pin e le credenziali di accesso per il portale bancario online. Il correntista deve comunque farsi carico di una parte del rischio, in particolare di una franchigia pari a 150 euro.

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