La fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank taglierà il 20% del personale: colloqui confermati, Governo apre ai licenziamenti
I colloqui sulla fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank sono stati finalmente confermati.
Dopo mesi di speculazioni l’istituto di Sewing ha sancito l’esistenza di discussioni sull’argomento, ricordando però come il loro esito sia ad oggi ancora incerto.
Tanto è bastato per attirare l’attenzione dell’intero mercato sulla tanto attesa fusione Deutsche Bank-Commerzbank, un’operazione che dovrà però passare attraverso diversi tagli al personale.
Fusione Deutsche Bank-Commerzbank: 30.000 licenziamenti in arrivo?
A riportare le ultime infuocate discussioni sui possibili tagli al personale derivanti dalla fusione Deutsche Bank-Commerzbank è stato Bloomberg, secondo cui nella mattinata odierna Sewing avrebbe ricevuto il via libera del Governo tedesco e, nello specifico, quello del Ministro delle Finanze Olaf Sholz.
Stando alle più recenti indiscrezioni di stampa, i licenziamenti potrebbero riguardare circa 30.000 persone, ossia il 20% del personale complessivo. Un dato che ha già imposto ai vari sindacati di schierarsi contro la fusione.
Diversi nodi dovranno essere sciolti nei prossimi giorni. Giovedì si terranno nuovi colloqui tra le parti e probabilmente sarà toccato anche il tema del fabbisogno di nuovo capitale, stimato in circa 15 miliardi di euro. Da qui l’idea di un aumento che tuttavia non sarà sottoscritto dal Governo tedesco (azionista al 15,6% di Commerzbank) poiché “politicamente insostenibile”.
La fusione tra le due banche non sarà certo un’operazione facile. Stando agli ultimi sondaggi, infatti, numerosi clienti (circa il 50% dei correntisti) sarebbero pronti ad abbandonare l’uno e l’altro istituto in caso di merger.
Certo è che, nonostante le ipotesi di tagli e licenziamenti, le confermate voci sulla fusione Deutsche Bank-Commerzbank hanno permesso ai due titoli di avviare la settimana in deciso rialzo. La prima sta guadagnando il 3,4% a Francoforte, mentre la seconda sta avanzando di un più evidente 6,38%.
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