L’infettivologo Galli: “Casi veri 10 volte quelli accertati”

Marco Ciotola

12/04/2020

Intervistato da Sky, l’infettivologo Massimo Galli spiega che in Lombardia “i casi veri sono dieci volte quelli accertati”. La proporzione si può estendere anche alle altre regioni?

L’infettivologo Galli: “Casi veri 10 volte quelli accertati”

I casi veri in Lombardia potrebbero essere 10 volte quelli accertati. Parole dell’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli.

Intervistato solo qualche ora fa da Sky Tg 24, Galli ha parlato dell’attuale situazione sanitaria in Italia di fronte alla pandemia di coronavirus in corso, soffermandosi nello specifico sulla Regione Lombardia, la più colpita dal virus.

Proprio in quest’ambito, ha ammesso che il vero numero di casi è di gran lunga superiore rispetto quelli accertati e ogni giorno sciorinati dalla protezione civile, nel consueto appuntamento pomeridiano:

“I casi veri nella città di Milano sono forse 5-6 volte quelli accertati, in Lombardia i casi veri sono dieci volte quelli accertati”,

ha dichiarato l’infettivologo.

Dieci volte i casi accertati anche nelle altre Regioni?

Galli ha parlato a Sky Tg24 della particolare situazione di Milano, che proprio negli ultimi giorni sta facendo notizia per dati su contagi e decessi che continuano a mostrarsi preoccupanti.

La curva dei positivi mostra un andamento che non lascia ancora pensare a una vera e propria fine dell’emergenza. In più, un approccio più focalizzato sul territorio fa pensare a un numero ben più alto di casi:

“A rendere le cose difficili è la capacità diagnostica, e l’effettiva possibilità per le persone di arrivare a una diagnosi; in sostanza, ci sono tantissime persone che sono in casa, sospettano di avere il virus ma non hanno potuto avere una conferma diagnostica, perché non nelle condizioni sanitarie che garantiscono un test”,

ha spiegato Galli.

Un concetto non nuovo, molto simile a quello esposto dal commissario Domenico Arcuri, che ha parlato di un sommerso di oltre 120.000 casi nella sola Milano.
Sarebbero poi diverse centinaia di migliaia i casi non individuati
in tutta la Lombardia, il che porterebbe il totale della regione a quasi 1 milione di casi.

Dichiarazioni che portano inevitabilmente a porsi delle domande, a chiedersi se la proporzione illustrata dal celebre infettivologo - che va dai 6 ai 10 volte i contagi certificati - possa essere riportabile anche alle altre regioni e, di conseguenza, all’Italia intera.

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