La Russia ha perso la guerra energetica, secondo Pierre Andurand, trader tra i più esperti del settore: a suo giudizio i prezzi del gas non saliranno più, con buona pace di Putin.
Il peggio, forse, è passato. L’Europa non può ancora dire che la guerra energetica è finita ed è vinta, ma i passi avanti sono stati tanti e inizia a delinearsi un chiaro sconfitto: Vladimir Putin. La Russia ha perso la guerra dell’energia, almeno secondo Pierre Andurand, un importante trader del settore dell’energia.
Intervistato dal Financial Times, Andurand sottolinea che sul gas e sui prezzi il peggio per l’Europa è passato. Non a caso dichiara di aver chiuso tutte le sue posizioni sui mercati del gas naturale dopo i rendimenti record durante gli scorsi anni: ora, a suo giudizio, è improbabile che ritorni un’impennata dei prezzi.
Sul gas la situazione è nettamente cambiata negli ultimi mesi: dopo i livelli record toccati ad agosto, con il prezzo sopra i 300 euro al megawattora, ora si è scesi a cifre ben più basse, stabilmente al di sotto dei 60 euro. Un cambio completo di prospettiva per i Paesi Ue e per le loro economie.
Perché Putin ha perso la guerra del gas
Secondo il trader è possibile già ora sancire l’esito della guerra dell’energia, anche se il conflitto in Ucraina iniziato con l’invasione russa prosegue. Per Andurand Putin ha perso: “I prezzi molto alti del gas naturale e dell’energia elettrica in Europa erano estremamente negativi per l’economia mondiale, ma ora sono tornati a un livello più ragionevole”.
Cosa succederà ai prezzi del gas
In particolare l’esperto spiega che se i prezzi del gas si manterranno stabili, la preoccupazione per l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse sarà minima. La crisi energetica, insomma, sarebbe praticamente alle spalle. D’altronde, a suo giudizio, ora che “l’Europa si è abituata a vivere senza il gas russo, perché mai dovrebbe tornare indietro?”.
Gas, l’errore di Putin che è costato caro alla Russia
Andurand individua anche un errore commesso da Putin che potrebbe essere costato molto caro alla Russia: il presidente russo avrebbe sbagliato a tagliare le forniture di gas verso l’Ue nel 2022. Far salire momentaneamente i prezzi è stato un successo solo nel brevissimo termine e ora Mosca ne sta pagando le conseguenze.
Ciò che è stato sottovalutato sono le capacità di adattamento da parte dei Paesi Ue, che hanno trovato altri fornitori. “Credo che Putin abbia commesso un enorme errore di calcolo su chi avesse il potere di influenzare l’Europa”, commenta il trader. Ha anche sottovalutato, probabilmente, la capacità dell’Ue di restare unita di fronte a questa emergenza.
Con effetti disastrosi per il Cremlino: “La Russia ha perso per sempre il suo più grande cliente e ci vorrà almeno un decennio per realizzare un numero sufficiente di gasdotti” per puntare tutto sulla rotta verso l’Asia. Non solo, perché una volta che la Russia cercherà di vendere sempre più gas alla Cina, proprio Pechino “sarà nella posizione di decidere il prezzo”.
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