La Commissione europea chiede di rivedere (e anche azzerare) gli aiuti in bolletta con il calo dei prezzi del gas: perché è un assist per il governo Meloni e cosa succederà da aprile.
Il prezzo del gas è di nuovo in calo. Le quotazioni al Ttf di Amsterdam hanno perso il 4% nella giornata del 13 febbraio, chiudendo a 51,6 euro al megawattora, il valore più basso da dicembre 2021. Buone notizie per tutta l’Ue che hanno anche un risvolto sulle bollette. E, soprattutto, per i sostegni alle famiglie e alle imprese.
La Commissione europea chiede infatti ai governi degli Stati membri di rivedere gli aiuti in bolletta, riducendo i sostegni attualmente previsti. Un assist per il governo Meloni che ad aprile si troverà a fronteggiare la fine degli aiuti finora previsti per il primo trimestre del 2023. Se, finora, l’idea di non rinnovarli (o quantomeno di cambiarli) era sottaciuta, ora sembra probabile che si faccia sempre più largo sulla scorta di quanto sostenuto dall’esecutivo di Bruxelles.
Intanto le buone notizie sul fronte del gas arrivano anche per gli stoccaggi: in Italia sono pieni al 66%, in Ue addirittura al 75%. Su livelli molto superiori alla media decennale nello stesso periodo (del 54%). Le temperature miti, le maggiori importazioni di Gnl e l’aumento della produzione da fonti diverse come eolico e nucleare hanno messo l’Ue sulla buona strada per superare la crisi energetica.
Il prezzo del gas
Il prezzo del gas, dopo il ribasso di ieri, questa mattina è tornato a salire, anche se di poco. Il contratto Ttf con scadenza a marzo 2023 viene scambiato sopra i 52 euro. Raggiungendo come picco una quota intorno ai 53 euro al megawattora, comunque ben al di sotto delle cifre toccate negli scorsi mesi e ormai stabilmente sotto quota 60 euro.
Gas, Ue verso addio a forniture russe
Altro punto importante, sottolineato dal commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, è quello riguardante la diversificazione delle forniture dell’Ue. Il consumo di gas russo è diminuito nettamente: a inizio 2023 rappresenta il 7,5% del totale dell’importazione europee, contro una media del 2021 che era del 37%.
Al contrario l’arrivo di gnl via mare è passato dal 20% del 2021 al 42% attuale. Inoltre i risparmi sono stati più elevati del previsto: il consumo di gas a ottobre e novembre è stato del 25% inferiore alla media nello stesso periodo degli ultimi anni, persino meglio del già probante obiettivo fissato dall’Ue di una riduzione del 15%.
L’assist dell’Ue a Meloni: stop ai sostegni in bolletta
Gentiloni fornisce anche un altro elemento che si rivela un assist insperato al governo Meloni. Il calo dei prezzi, spiega il commissario europeo all’Economia, può consentire ai governi di eliminare gradualmente le misure di sostegno sul fronte energetico. Serviranno nuovi sostegni più mirati e non indifferenziati come avviene oggi. Quello di Bruxelles è, di fatto, un incoraggiamento a eliminare gli aiuti in bolletta alle famiglie.
Secondo Gentiloni servirà una stretta per poter migliorare le misure in campo, eliminando quelle più costose e meno efficaci. L’impressione è che la posizione della Commissione rafforzi la scelta del governo Meloni di eliminare lo sconto sulle accise sulla benzina. E che, soprattutto, possa aiutare il governo a sbrogliare la difficile partita degli aiuti da aprile.
A fine marzo, infatti, scadono le misure a sostegno di famiglie e imprese sul fronte energetico, costate più di metà della scorsa legge di Bilancio. I soldi per rinnovarle, salvo scostamenti di bilancio, non ci sono. Il governo Meloni dovrà quindi fare una scelta: ricorrere a nuovo debito o ridurre l’impatto sulle casse dello Stato di questi sostegni. La posizione della Commissione Ue sembra facilitare proprio questa seconda scelta, con una rimodulazione degli aiutiattuali e un alleggerimento dei costi per lo Stato.
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