In Germania sarà stagnazione nel 2024, mentre i dati confermano la debolezza dell’industria. Previsioni e analisi della più potente economia europea in crisi.
La ripresa duratura e solida in Germania non si vede ancora, nonostante alcuni buoni risultati macro di inizio anno. Il motivo è da ricercare nella lettura degli ultimi risultati sulla produzione industriale, da sempre il cuore della potenza economica della nazione tedesca.
Nel dettaglio, la produzione industriale è diminuita per la prima volta quest’anno, evidenziando le sfide non ancora superate del comparto all’interno della più grande economia europea.
La presidente della Bce Lagarde ad aprile aveva citato i recenti aumenti della produzione manifatturiera tedesca come un segnale che il peggio poteva davvero essere passato per il Paese.
Dopo due anni di quasi stagnazione, effettivamente l’economia tedesca è cresciuta più di quanto previsto all’inizio del 2024. Tuttavia, resta fragile, in particolare a causa della persistente debolezza del settore manifatturiero, che svolge un ruolo maggiore rispetto ad altri Paesi della regione.
In un contesto in cui l’Eurozona mostra ancora luci e ombre nella ripresa, con maggiore vulnerabilità rispetto agli Usa nei confronti delle oscillazioni nei prezzi energetici, la Germania è osservata attentamente da esperti e analisti. Lo stallo nella crescita tedesca, infatti, rispecchia la debolezza di tutta la regione.
L’industria debole condanna la Germania alla crisi
La produzione industriale tedesca è diminuita a marzo, anche se meno del previsto grazie al settore edile, secondo i dati diffusi mercoledì dall’ufficio federale di statistica.
Nel dettaglio, il dato ha mostrato un -0,4% rispetto a febbraio, un calo minore rispetto al -0,6% previsto dagli analisti intervistati da Reuters.
“La rinnovata contrazione della produzione industriale a marzo, dopo due mesi di espansione, ricorda che l’economia tedesca è ancora in difficoltà”, ha affermato Franziska Palmas, economista senior per l’Europa presso Capital Economics.
Palmas prevede che la produzione industriale aumenterà ulteriormente nel corso dell’anno, pur rimanendo contenuta rispetto agli standard del passato. Il meno volatile confronto trimestrale su tre mesi ha mostrato che la produzione è stata dell’1,0% più alta da gennaio a marzo rispetto ai tre mesi precedenti, ha detto l’ufficio statistico.
Brzeski, esperto di ING, ha fatto notare che nel corso dell’anno la produzione industriale è ancora in calo di oltre il 3%. Mentre la produzione di beni di investimento è aumentata marginalmente, la produzione in tutti gli altri settori è diminuita. “La recessione ciclica è giunta al termine e l’ottimismo è tornato. Tuttavia, la strada verso una ripresa sostanziale, soprattutto nell’industria, resta lunga”, ha aggiunto in una sua analisi.
A conferma di un anno oscillante per il settore tedesco, i dati di martedì 7 maggio hanno mostrato che gli ordini alle fabbriche sono diminuiti inaspettatamente a marzo, con i produttori ancora in difficoltà a causa della domanda globale contenuta, degli alti tassi di interesse e dell’energia più costosa in seguito alla guerra della Russia in Ucraina.
Il produttore di acciaio Salzgitter AG ha avvertito che i profitti sembrano destinati a essere inferiori al previsto quest’anno poiché la recessione nel settore continua. “La mancanza di ordini ostacola lo sviluppo economico della Germania”, secondo Klaus Wohlrabe, responsabile delle indagini presso l’Ifo.
Germania verso la stagnazione
L’economia tedesca ristagnerà nel 2024, nonostante un inizio d’anno più forte del previsto, e continuerà a restare indietro rispetto ai suoi omologhi europei, secondo l’istituto economico tedesco IW.
Il manifatturiero e il settore edile in particolare rimangono bloccati nella recessione. I consumi saranno l’unico punto positivo poiché riprenderanno con l’allentamento dell’inflazione. “Questo non basta per una vera ripresa. Oltre ai consumi, devono finalmente ripartire anche gli investimenti”, ha spiegato l’economista dell’IW Michael Groemling. “Ora si sono sviluppati enormi divari (negli investimenti)”.
Gli investimenti sono depressi a causa della situazione geopolitica e degli alti tassi di interesse che rendono i finanziamenti più costosi.
Da evidenziare che l’economia tedesca si è contratta dello 0,2% lo scorso anno, la performance più debole tra le grandi economie della zona euro, a causa degli alti costi energetici, degli ordini globali poco brillanti e dei tassi di interesse record.
IW prevede una crescita dello 0% per la più grande economia europea quest’anno, ancora in ritardo mentre si prevede che Francia, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti si espanderanno.
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