In Germania crolla anche il sentiment sulle condizioni economiche: la potenza europea sta sprofondando in un pessimismo sempre più forte? La recessione torna a impaurire Berlino. E non solo.
Le preoccupazioni che la Germania sia diretta verso una recessione sono riemerse quando la fiducia degli investitori nella sua economia è crollata per il terzo mese consecutivo.
La lettura arriva dopo un calo inaspettatamente forte della produzione industriale e altri dati deboli, che hanno sollevato la preoccupazione che la principale economia europea possa aver già subito una recessione invernale.
Una diminuzione dei nuovi ordini manifatturieri mette in dubbio anche quanto forte possa rimbalzare nei prossimi mesi il motore d’Europa, nonostante la domanda di servizi dei consumatori rimanga forte.
Il tutto si inquadra in un contesto difficile per il vecchio continente. La Commissione europea ha previsto una crescita tedesca di appena lo 0,2% per il 2023, seguita dall’1,4% nel 2024. Ciò sta pesando sulla zona euro a 20 nazioni, il cui Pil confermato martedì è cresciuto di appena lo 0,1% nel primo trimestre rispetto ai tre precedenti mesi.
Il pessimismo sulla crescita in Germania si sta facendo serio. Trascinerà tutti in recessione?
Germania: crolla la fiducia nella ripresa. E avanza il pessimismo
L’indicatore delle aspettative sull’economia dell’istituto ZEW è sceso a -10,7 a maggio da 4,1 ad aprile, la prima lettura negativa del 2023. Gli economisti intervistati da Bloomberg si aspettavano un calo a -5. In diminuzione anche un indice delle condizioni correnti.
“Gli esperti del mercato finanziario prevedono un peggioramento della già sfavorevole situazione economica nei prossimi sei mesi”, ha dichiarato il presidente della ZEW Achim Wambach in una nota. “Di conseguenza, l’economia tedesca potrebbe scivolare in una recessione, anche se lieve”.
Il dato è di cattivo auspicio per la Germania, secondo Carsten Brzeski, responsabile globale della macro di ING: “Lo ZEW di oggi invia un messaggio preoccupante. Tre cali consecutivi sono una nuova tendenza, una tendenza nella direzione sbagliata”.
Per ora, l’attività lenta non ha danneggiato molto il mercato del lavoro, con la carenza di lavoratori che ha anche contribuito a sostenere un rapido aumento della retribuzione nei recenti accordi salariali.
Tuttavia, la più dura campagna di inasprimento monetario nella storia della Banca centrale europea offrirà un vento contrario sempre più potente. Le banche stanno già frenando il credito alle imprese mentre cala la domanda di nuovi prestiti.
“Il calo dell’indicatore del sentiment è in parte dovuto alle aspettative di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Bce”, ha affermato Wambach. Inoltre, il potenziale default degli Stati Uniti nelle prossime settimane aggiunge incertezza alle prospettive economiche globali.
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