Gestione separata 2023, quanto si paga: importi, aliquote, massimali, minimali e scadenze

Simone Micocci

2 Febbraio 2023 - 10:33

Gestione separata, quest’anno costi più alti per professionisti e collaboratori. Aumentano massimali e minimali a causa della rivalutazione, ecco quanto si pagherà di più.

Gestione separata 2023, quanto si paga: importi, aliquote, massimali, minimali e scadenze

Essere lavoratori autonomi costerà di più quest’anno: aumentano, infatti, i contributi che professionisti e collaboratori iscritti alla Gestione separata dell’Inps devono versare nel 2023.

Ciò dipende dall’inflazione, che da una parte aumenta gli importi delle pensioni ma dall’altra grava sulla quota di contributi dovuta alla Gestione separata; come spiegato dall’Inps con la circolare n. 12 del 2023, infatti, quest’anno si segnala un aumento dell’8,1%, il che comporterà maggiori oneri per tutti gli iscritti alla Gestione separata.

Tant’è che un professionista avrà da sborsare almeno 330 euro in più rispetto allo scorso anno, mentre per i collaboratori - per i quali due terzi dell’onere sono comunque a carico del committente - l’aumento è di 441 euro. Il maggiore importo non è dovuto a una variazione delle aliquote di finanziamento, quanto alla rivalutazione - e di conseguenza all’aumento - di relativi massimali e minimali contributivi.

A tal proposito, per capire perché quest’anno essere iscritti alla Gestione separata costerà di più, vediamo quali sono aliquote e importi aggiornati con tutto quello che serve sapere a riguardo.

Aliquote di finanziamento Gestione separata

Come detto sopra, nel 2023 non si segnalano novità per le aliquote di finanziamento della Gestione separata. Nel dettaglio, continuano ad applicarsi le seguenti aliquote:

Professionisti con Partita Iva

  • aliquota complessiva: 26,23% del reddito annuo prodotto, di cui 25% a titolo di contributo Ivs e lo 0,72% come finanziamento delle indennità di maternità, assegni per il nucleo familiare, degenza ospedaliera, malattia e congedo parentale, mentre il restante 0,51% per il finanziamento dell’Iscro, ossia l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, una sorta di disoccupazione per i lavoratori autonomi.

Collaboratori e figure assimilate

  • aliquota complessiva: 35,03%, di cui 33% per i contributi Ivs, lo 0,72% destinato alla maternità, mentre l’1,31%* al finanziamento della Dis-coll, ossia l’indennità di disoccupazione che spetta ai collaboratori alla cessazione dell’incarico;

* Non si applica sui compensi derivanti dalla carica di componente di commissioni e collegi, come pure per amministratori di enti locali, venditori porta a porta, rapporti occasionali autonomi, associati in partecipazione, medici in formazione specialistica. per questi l’aliquota contributiva è pari al 33,72%.

Professionisti o collaboratori iscritti ad altra forma di previdenza obbligatoria

  • aliquota complessiva: 24%

Nuovi massimali e minimali

A parità di aliquote contributive cambiano massimali e minimali e ciò comporterà un maggiore esborso per professionisti e collaboratori iscritti alla Gestione separata. Nel dettaglio, considerando la rivalutazione dell’8,1%, massimali e minimali vengono così rivisti:

  • massimale contributivo sale da 103.055 a 113.520 euro. Quindi, mentre lo scorso anno si pagavano contributi fino a 103.055 euro, nel 2023 l’asticella si sposta di circa 10 mila euro, salendo a 113.520 euro.
  • minimale contributivo sale da 16.243 a 17.504 euro.

Specialmente quest’ultima variazione avrà particolari incidenze sugli iscritti alla Gestione separata:la quota minima di contributi, infatti, si calcolerà su un minimale di 17.504 euro anziché di 16.243. Ad esempio, i professionisti con Partita Iva dovranno farsi carico di circa 330 euro in più rispetto allo scorso anno, versando un totale di almeno 4.592,30 euro (quota minima). Ancora peggio va ai collaboratori, con un esborso maggiore di 441,73 euro arrivando a una cifra di 6.131,65 euro.

Quando vanno versati i contributi

Per quanto riguarda le scadenze non ci sono variazioni rispetto allo scorso anno: lato collaboratori, ad esempio, il versamento dei contributi alla Gestione separata è di competenze del committente, il quale deve occuparsi del pagamento entro il 16° giorno del mese successivo a quello in cui è stato corrisposto il compenso. Il versamento va effettuato per mezzo di modello F24 telematico nel caso di datori di lavoro privati, mentre le amministrazioni pubbliche utilizzeranno il modello F24 telematico.

Per quanto riguarda lavoratori autonomi e professionisti, invece, a occuparsi del versamento deve essere lo stesso titolare di Partita Iva, tenendo conto delle stesse scadenze per il versamento dell’Irpef. Dovrà esserci quindi un primo acconto entro il 30 giugno e un secondo entro il 30 novembre.

Iscriviti a Money.it