Giacenza media Isee 2025, di quale anno, dove farne richiesta e come si calcola

Simone Micocci

9 Gennaio 2025 - 15:48

Cos’è la giacenza media necessaria per la richiesta dell’Isee 2025? Ecco dove trovarla, a quale anno fa riferimento e come calcolarla in autonomia.

Giacenza media Isee 2025, di quale anno, dove farne richiesta e come si calcola

La giacenza media di tutti i conti correnti intestati ai componenti del nucleo familiare è un’informazione essenziale ai fini della richiesta dell’Isee 2025, specialmente quando ci si rivolge al caf (mentre per chi utilizza il modello precompilato sul sito Inps questa informazione è già caricata in automatico).

La richiesta della giacenza media (e del saldo) dei conti correnti è un passaggio che tuttavia pone più di qualche dubbio a chi fa la richiesta dell’Isee, in particolare in merito a qual è l’anno a cui questo documento deve fare riferimento.

Con il saldo e la giacenza media si va a individuare la situazione patrimoniale del nucleo familiare rispondendo alla domanda su quanti sono i risparmi della famiglia. Un dato che incide in parte sul valore Isee (visto che dalla somma dei patrimoni se ne considera solamente il 20%) e che per questo è fondamentale per poter calcolare il valore dell’attestazione senza commettere errori.

Tuttavia, è bene rispondere subito alla domanda su qual è l’anno a cui deve fare riferimento questa informazione, visto questo aspetto spesso fa incorrere in errori. È bene ricordare, infatti, una particolarità dell’Isee, ossia che questo effettua una valutazione della situazione economica della famiglia sulla base dei dati reddituali e patrimoniali aggiornati a due anni prima dalla presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu). Per l’Isee 2025, quindi, la giacenza media e il saldo sono quelli aggiornati al 31 dicembre 2023.

Per quanto tale meccanismo abbia generato non poche polemiche - in quanto si ritiene che per l’accesso a bonus e agevolazioni bisogna guardare a un periodo più recente - favorisce le famiglie che devono raccogliere la documentazione utile ai fini Isee in quanto gli consente di muoversi con largo anticipo.

A tal proposito, visto che già in questi giorni c’è chi si sta muovendo per recuperare i documenti da portare al caf o al patronato per la richiesta dell’Isee (mentre non sono necessari in caso si utilizzi il servizio precompilato disponibile nell’area MyInps) facciamo chiarezza su cosa significa giacenza media, su come calcolarla e sul perché è utile.

Così la giacenza media

La giacenza media è un’informazione molto importante ai fini Isee. È possibile anche calcolarla in autonomia, tuttavia per non commettere errori che potrebbero costarvi anche caro (qui le conseguenze per un Isee sbagliato) è sempre conveniente effettuare una richiesta direttamente all’istituto di credito a cui fa riferimento il conto corrente.

Per una definizione di giacenza media possiamo fare riferimento a quanto spiegato dall’Agenzia delle Entrate, la quale ricorda come - sulla base del provvedimento del 28 maggio 2015 - a partire dai dati di riferimento dell’anno 2014, banche e Poste Italiane S.p.A. inviano le informazioni della giacenza media annua per i seguenti rapporti:

  • conto corrente (codice 01)
  • conto deposito e risparmio libero/vincolato (codice 03);
  • conto terzi individuale/globale (codice 09).

A tal proposito, con il termine “giacenza media” viene indicato “l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato a un anno”.

Esistono, come vedremo di seguito, delle regole ben precise per il calcolo della giacenza media, fermo restando che basta effettuare una richiesta all’istituto di credito per poter ricevere l’attestazione recante tutte le informazioni di cui si ha bisogno ai fini Isee.

A cosa serve la giacenza media

L’Isee è quello strumento con cui si va a calcolare la situazione economica di una famiglia. Ai fini del calcolo dell’Isee, quindi, si tiene conto tanto dei redditi quanto dei patrimoni del nucleo familiare, e per questo tra i documenti richiesti per l’attestazione ci sono anche quelli dove viene indicato saldo e giacenza media di eventuali conti corrente, conti deposito o risparmio libero/vincolato e conti terzi individuale/globale.

Nel dettaglio, è utile in quanto è da questa che viene determinato il patrimonio mobiliare del nucleo familiare, dato che poi viene sommato al patrimonio immobiliare per determinare la componente ISP, il cui 20% viene aggiunto ai redditi così da arrivare all’indicatore della situazione economica.

Attenzione: vale per tutti i componenti del nucleo familiare come considerato ai fini Isee.

ISEE 2025, giacenza media di quale anno?

L’Isee ordinario guarda alla situazione economica aggiornata a due anni prima dalla presentazione della Dsu. Questo significa che per l’Isee 2025 la giacenza media richiesta è quella riferita al 2023, mentre il saldo è quello di fine anno, aggiornato dunque al 31 dicembre dello stesso anno.

Solamente nel caso di Isee corrente per l’aggiornamento dei patrimoni, il quale si può richiedere in presenza di determinate condizioni dal 1° aprile di ogni anno, serve la giacenza media dell’ultimo anno. Quindi, per l’Isee corrente 2025 è richiesto il saldo aggiornato al 31 dicembre 2024, come pure la giacenza media per lo stesso anno.

Giacenza media: come calcolarla in autonomia

Per chi non volesse presentare la richiesta all’istituto di credito titolare del rapporto, è possibile calcolare la giacenza media in autonomia.

Il calcolo della giacenza media, infatti, si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per i 365 giorni dell’anno, dove per “giacenze giornaliere” si intendono i saldi giornalieri per valuta.

Attenzione: la divisione va fatta sempre per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto risulta essere attivo.

Nel dettaglio, per il calcolo della giacenza media dovete far riferimento agli estratti conto bancari in cui sono indicati i dati che servono per calcolare la somma delle giacenze giornaliere da dividere poi per 365, ovvero, la formula per calcolare l’importo della giacenza media.

Sempre nell’estratto del conto corrente occorre individuare dove sono indicati, ai fini di calcolo degli interessi, i numeri creditori, che di solito sono riportati sotto la voce calcolo delle competenze o degli interessi, riassunto scalare o scalare per valuta.

Per ottenere la giacenza media, occorre prendere tutti gli estratti conto bancari e/o postali ricevuti durante l’anno considerato, per cui se si ricevono estratti conto mensili si avranno 12 estratti conto; se si ricevono trimestrali si avranno 4 estratti conto per ciascun anno.

Per ogni estratto conto, occorre quindi:

  • rilevare i numeri creditori totali;
  • sommare i numeri creditori;
  • dividere i numeri creditori per 365.

In questo modo si ottiene l’importo della giacenza media.

A tal proposito, è bene ricordare che in presenza di giacenza media negativa nell’Isee andrà inserito sempre il valore zero. Inoltre, qualora il conto corrente bancario e/o postale fosse cointestato occorre attribuire pro-quota il relativo saldo (quindi 50% se il conto corrente è intestato a due persone).

Richiesta giacenza media: come farla

Vista la complessità dell’operazione di calcolo è sempre conveniente richiedere la giacenza media direttamente a banche e Poste. D’altronde, ognuno di questi ormai dispone di una procedura per la richiesta della giacenza media di un conto; quasi tutte le banche, ad esempio, permettono ormai di scaricarla direttamente dall’home banking, così come per i conti correnti postali è possibile ottenere tale certificazione dall’area personale.

Anziché rischiare di commettere errori, quindi, è sempre conveniente informarsi presso la propria banca per capire come effettuare la richiesta. Anche perché non tutti permettono di scaricare la certificazione in autonomia: ad esempio, Unicredit obbliga i titolari del conto a presentarsi comunque in filiale per effettuare la richiesta della giacenza media.

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# ISEE

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