Governo M5S-PD: il Conte bis ottiene la fiducia alla Camera

Alessandro Cipolla

9 Settembre 2019 - 21:33

Dopo tensioni dentro e fuori Montecitorio, la Camera ha votato la fiducia al governo Conte bis: per Movimento 5 Stelle e Partito Democratico ora c’è da superare domani l’ostacolo del Senato per il disco verde definitivo.

Governo M5S-PD: il Conte bis ottiene la fiducia alla Camera

Il governo Conte bis ottiene la fiducia della Camera, anche se non sono mancati momenti di tensione dentro e fuori Montecitorio, tra cori dei deputati di centrodestra e un sit-in fuori dall’Aula alla presenza di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Giovanni Toti.

Alla fine sono stati 343 i voti favorevoli, 263 quelli contrari e 3 gli astenuti, ma per la nuova maggioranza formata da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali, il vero banco di prova ci sarà domani a Palazzo Madama.

Al Senato infatti il voto di fiducia all’esecutivo giallorosso appare molto meno scontato, specie se alla fine i chiacchierati malpancisti del Movimento 5 Stelle dovessero decidere di votare contro così come ipotizzato in ambienti leghisti.

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Dalla Camera fiducia al Conte bis

Il primo ostacolo è stato superato, con il voto favorevole da parte della Camera, ma adesso il governo Conte bis dovrà ottenere la fiducia al Senato dove i numeri a sostegno dei giallorossi sono più risicati.

Grazie al sostegno da parte delle Autonomie e del Gruppo Misto, a Palazzo Madama dovrebbe arrivare il via libera definitivo anche se la possibile presenza di franchi tiratori fa tremare i polsi ai giallorossi.

Nel caso al Senato dovesse arrivare una bocciatura per il Conte bis con il voto contrario alla fiducia, non ci sarebbe altra strada che delle immediate elezioni anticipate visto che non ci sarebbero i tempi (manovra autunnale che incombe) per ulteriori trattative per dare vita a un governo politico.

Chi continua a invocare il voto è il centrodestra che, a esclusione di Forza Italia che comunque ha annunciato una opposizione decisa, si è ritrovato fuori da Montecitorio per un sit-in di protesta.

Cori a ripetizione si sono poi stati scanditi anche in Aula, “elezioni, elezioni” è stato il più gettonato, tanto che i vari Presidenti di turno hanno faticato non poco a mantenere la situazione sotto controllo e consentire il prosieguo dei vari interventi.

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