Il Cdm ha approvato il decreto per il salvataggio della banca ligure. Prevista emissione bond da parte dello Stato e ricapitalizzazione a carico del Tesoro. I dettagli
Il Governo è intervenuto nella questione di Banca Carige, istituto ligure commissariato dalla BCE la settimana scorsa dopo che l’azionista di riferimento ha scelto di non sostenere l’aumento di capitale.
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle 21 di lunedì per una decina di minuti, durante i quali ha approvato il decreto per «disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio».
Sono due le misure più importanti: la garanzia, da parte dello Stato, di emissione dei nuovi bond della banca, e la possibilità di una ricapitalizzazione a carico del Tesoro. Molto accreditata è l’ipotesi SGA, ex ’bad bank’ del Banco di Napoli (detenuta dal Tesoro), per la rilevazione di una quota di crediti deteriorati.
Nello specifico, nel comunicato stampa diffuso dal Cdm si legge che:
“in considerazione degli esiti del recente esercizio di stress cui la banca è stata sottoposta, viene prevista la possibilità per Carige di accedere - attraverso una richiesta specifica - a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili”
L’antefatto: il commissariamento di Banca Carige
Un’ondata di dimissioni, poi il blocco del titolo a Piazza Affari da parte di Consob, infine il commissariamento della Banca Centrale Europea. Grande è l’attenzione su Carige dallo scorso 2 gennaio.
Sono 3 i commissari straordinari nominati: si tratta di Fabio Innocenzi (già CEO), Pietro Modiano (già presidente) e Raffaele Lener. Qualche giorno dopo lo stesso Modiano rivelò l’ipotesi aggregazione per l’istituto bancario genovese.
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