Coronavirus, governo pronto a prorogare la chiusura totale fino al 13 aprile

Alessandro Cipolla

01/04/2020

Appare scontata la decisione del governo di prorogare il lockdown in corso per l’emergenza coronavirus oltre il 3 aprile, prolungando la chiusura totale fino al 13 per iniziare poi una graduale riapertura.

Coronavirus, governo pronto a prorogare la chiusura totale fino al 13 aprile

La serrata totale attualmente in vigore in Italia per fronteggiare l’emergenza coronavirus non terminerà il prossimo 3 aprile, ma verrà prorogata da Palazzo Chigi come confermato dal ministro Roberto Speranza fino al 13 aprile.

Il governo è come stretto tra due fuochi: da una parte ci sono le esigenze sanitarie con tutti gli sforzi fatti finora per cercare di limitare il contagio, mentre dall’altra ci sono le esigenze economiche dettate da un Paese che non può continuare a tenere fermo gran parte del proprio apparato produttivo.

In mezzo poi c’è anche la questione sociale, che potrebbe esplodere soprattutto dove è più alto il tasso di povertà visto che le misure previste dal decreto Cura e i 400 milioni per i buoni alimentari appaiono essere solo una soluzione tampone e probabilmente non sufficiente a fronteggiare una crisi economica che più passerà il tempo e più si farà pesante.

Finora Giuseppe Conte si è sempre affidato al parere dell’ISS, non rimanendo comunque sordo verso le richieste di Confindustria, con il premier che nella prossima conferenza stampa annuncerà l’estensione del lockdown fino al 13 aprile nonostante l’annuncio del raggiungimento del picco dei contagi.

Coronavirus: chiusura totale estesa fino al 18 aprile?

Al momento le ultime misure restrittive decise dal governo per fronteggiare l’epidemia da coronavirus in atto in Italia, come drammaticamente adesso pure nel resto del mondo, hanno validità fino al prossimo 3 aprile.

Tutto però farebbe pensare a una scontata proroga: dai dati sul contagio che rimangono gravi anche se in miglioramento fino alle parole del ministro allo Sport Vincenzo Spadafora che ha rimandato a maggio la ripresa degli allenamenti per le società sportive, passando poi per la collega dell’Istruzione Lucia Azzolina che ha confermato che le scuole rimarranno chiuse anche dopo il 3 aprile.

Il sentore è che Giuseppe Conte voglia prima avere sotto mano i numeri relativi all’emergenza coronavirus dei primi giorni di questa settimana per prendere poi una decisione. Più che se prorogare o meno, tutti gli interrogati sembrerebbero riguardare il fino a quando ci sarà il lockdown.

La voce più insistente che circola è quella del 13 aprile come scadenza del prossimo decreto, anche perché a La Repubblica il numero uno dell’ISS Silvio Brusaferro ha dichiarato “arriviamo fino a Pasqua e poi guardiamo i dati per stabilire come procedere”.

Per Brusaferro tutto dipenderà “dall’evoluzione dell’epidemia”, specificando poi che “anche quando i casi di coronavirus scenderanno a zero, la vita non tornerà come prima per un bel po’ di tempo, almeno finché non verrà trovato un vaccino o un farmaco efficace contro la malattia”.

Il governo insieme all’Istituto Superiore di Sanità sarebbe pronto a iniziare a valutare una progressiva riapertura soltanto nella seconda metà di aprile, con l’allentamento delle restrizioni che avverrà in maniera graduale iniziando dalle imprese mentre gli ultimi a riaprire dovrebbero essere i grandi luoghi di aggregazione come le discoteche o i cinema.

Visti i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, il sentore è che si potrà iniziare a parlare di una sorta di normalizzazione soltanto dal 4 maggio, ovvero due mesi dopo l’inizio di questa emergenza.

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