Il Governo sta per uscire da MPS

Le azioni MPS hanno intrapreso la via del ribasso assieme al resto del comparto bancario nella seconda sessione della settimana.

Il tutto mentre indiscrezioni di stampa sono tornate su un tema caldo per la senese, ossia l’uscita del Governo dal capitale, da concretizzare entro il 2021.

Nella giornata di oggi, tra l’altro, MPS è finita sotto i riflettori assieme a Carige e UBI Banca. Il presidente del consiglio di sorveglianza di quest’ultima, Andrea Moltrasio, si è infatti espresso sulla fattibilità di un intervento in favore degli istituti più deboli specificando al meglio la posizione del team di Massiah.

MEF via da MPS: le possime tappe

Entro giugno prossimo il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà presentare all’Unione europea, nello specifico alla Commissione Ue, un piano con cui sganciarsi da MPS della quale oggi detiene il 70% in virtù di quel salvataggio pubblico che ha lasciato il sistema finanziario con il fiato sospeso.

Secondo le indiscrezioni di Milano Finanza, e proprio per rispettare la tempistica prefissata, il Governo potrebbe presto riaprire un dossier mai realmente archiviato dando vita a colloqui con i principali operatori di mercato. Ancora secondo i rumors, però, al momento la risposta degli istituti di credito si sarebbe dimostrata piuttosto fredda. L’obiettivo primario per MPS (e non solo) sarà quello di ripulire il proprio bilancio.

Niente intervento di UBI Banca

Come confermato da Moltrasio in uno scambio di battute con la stampa, UBI Banca non interverrà né in favore di MPS né in soccorso di Banca Carige, i due istituti di credito che (assieme alla Popolare di Bari\) stanno tenendo con il fiato sospeso il sistema bancario nostrano.

“La preoccupazione per la situazione generale è condivisa, il fatto di essere considerati una banca sana sicuramente ci fa piacere”.

Tutto ciò però non si tradurrà in un salvataggio da parte di UBI, che ha altresì negato di essere stata contattata dal MEF sui casi Carige e MPS.