L’escalation sul fronte commerciale tra Usa e Cina riduce le probabilità di un accordo nel breve termine. Il capo economista di Goldman Sachs, Jan Hatzius, non si attende nessun accordo commerciale tra le due maggiori economie mondiali prima di novembre 2020
La guerra commerciale tra Usa e Cina sembra tutt’altro che vicina ad una risoluzione pacifica. Lo scorso giovedì sera, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che verranno posti dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di beni cinesi.
Dal canto suo, la risposta del Dragone non si è fatta attendere: Pechino ha infatti bloccato le importazioni di prodotti agricoli a stelle e strisce. Oltre a questo, lo Yuan ha toccato i suoi minimi a 11 anni contro il biglietto verde: una mossa che ha portato l’amministrazione statunitense ad inserire il colosso asiatico nella lista dei Paesi i quali “manipolano la propria valuta” (per approfondire).
Usa-Cina: nessun accordo prima del 2020
Il capo economista di Goldman Sachs, Jan Hatzius, non si attende nessun accordo commerciale tra le due maggiori economie mondiali prima di novembre 2020, periodo in cui si terranno le nuove elezioni per decretare il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Questo perché l’inasprirsi delle ultime decisioni da parte delle due superpotenze “riducono le probabilità di una risoluzione nel breve termine”.
Hatzius sostiene inoltre di aspettarsi altri due tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, a causa dell’acuirsi dei timori sul fronte commerciale, delle attese del mercato per sforbiciate più decise del costo del denaro e della possibilità di aumento di rischi globali per una no-deal Brexit.
Su questo punto, l’esperto afferma di attendersi una possibilità del 75% per un taglio del costo del denaro da parte della Fed nel meeting di settembre. Per la riunione di ottobre invece, questa probabilità è del 50%. Il capo economista della banca americana si attendeva solamente due tagli dei tassi nel 2019.
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