Dopo che un missile ha colpito l’ospedale di Gaza è il caos in Israele e in Medio oriente: una guerra mondiale è sempre più vicina, Usa pronti a intervenire colpendo l’Iran.
Il bombardamento dell’ospedale di Gaza potrebbe essere la pistola di Sarajevo di una nuova guerra mondiale. Alle ore 19 di martedì un missile ha colpito la struttura provocando secondo fonti palestinesi la morte di 500 persone tra cui molte donne e bambini.
Sulla paternità della strage è in corso un rimpallo di responsabilità, con Israele che ha negato di aver bombardato l’ospedale puntando il dito invece contro la Jihad islamica che avrebbe colpito la struttura per errore postando un video che proverebbe la cosa; Hamas invece non ha dubbi sulla responsabilità dell’esercito israeliano anche perché un razzo difficilmente può provocare tali danni.
Se prima del bombardamento dell’ospedale erano alti i timori per lo scoppio di una terza guerra mondiale, adesso la situazione sembrerebbe essere sul punto di peggiorare in maniera irrimediabile: in Giordania la folla ha tentato di assaltare l’ambasciata di Israele, con manifestazioni pro Palestina che si sono tenute anche in Tunisia, Turchia , Libano, Iran e Iraq dove gli Usa avrebbero sventato un attacco a una loro base.
Dure anche le parole di molti capi di governo, con Recep Tayyip Erdogan che ha condannato fortemente l’accaduto: “Colpire un ospedale con donne, bambini e civili innocenti è l’ultimo esempio di attacchi israeliani privi dei valori umani più basilari. Invito tutta l’umanità ad agire per fermare questa brutalità senza precedenti a Gaza”. La Turchia bisogna ricordarlo è un membro della Nato.
L’Iran ha parlato di “crimine di guerra” mentre la Giordania “condanna fermamente l’attacco di Israele all’ospedale di Gaza”. Ursula von der Leyen invece prima di parlare vuole delle conferme sulla responsabilità dell’attacco, mentre negli Stati Uniti ci si sta interrogando sulla visita programmata di Joe Biden in Israele.
Gli Usa pronti a una guerra mondiale?
Le manovre militari degli Stati Uniti nel Mediterraneo hanno fatto pensare già prima del bombardamento dell’ospedale di Gaza a una imminente guerra mondiale, un autentico incubo che in queste ore si sta facendo drammaticamente sempre più reale.
Nei giorni scorsi molto si è parlato della virata della portaerei americana Gerald R. Ford che ora sarebbe nelle acque vicino Cipro; adesso però ne sarebbe in arrivo una seconda di portaerei, la Dwight D. Eisenhower. Uno spiegamento di forze che per molti analisti sarebbe molto più di una semplice mossa deterrente nei confronti di Iran e Libano.
La spiegazione ufficiale infatti è che gli Usa starebbero cercando in ogni modo di tenere fuori da questa guerra i due Paesi, visto che solo gli Hezbollah avrebbero a disposizione 100.000 razzi da lanciare verso Israele.
C’è però un piccolo particolare che da noi è passato in secondo piano. Insieme alla portaerei Gerald R. Ford sarebbero sempre nelle stesse acque anche altre navi militari americane che montano i missili Tomahawk, capaci di colpire un obiettivo anche a distanza di 1.600 chilometri potenzialmente con una testata nucleare.
In sostanza gli Usa terrebbero nel loro mirino l’Iran: se Teheran dovesse scendere in guerra contro Israele, gli americani potrebbero subito colpire il territorio iraniano per difendere lo storico alleato. Con il conflitto in Ucraina a fare da sfondo, mai come in questo momento siamo a un passo dal baratro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA