Il leader degli Houthi ha dichiarato che l’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione nello Yemen: nel Mar Rosso siamo sempre più vicini a una guerra aperta.
L’Italia sarà un possibile bersaglio degli Houthi se il nostro Paese, come confermato più volte dal ministro della Difesa Guido Crosetto, dovesse prendere parte alla missione Aspides nel Mar Rosso.
“L’Italia sarà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen - ha dichiarato a La Repubblica Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader degli Houti -. Consigliamo agli europei di aumentare la pressione sui responsabili degli orrori a Gaza. Le nostre operazioni mirano a fermare l’aggressione e a sollevare l’assedio. Qualsiasi altra giustificazione per l’escalation da parte degli europei è inaccettabile”.
Quello che sta accadendo nel Mar Rosso è tristemente noto. Dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, gli Houthi - alleati dei miliziani palestinesi oltre che di Iran e Hezbollah - come rappresaglia hanno iniziato a colpire le navi commerciali in transito nel canale di Suez e dirette - o provenienti - nei porti israeliani.
Questo caos ha portato diverse compagnie di navigazione a decidere di tornare a circumnavigare l’Africa, allungando i tempi delle consegne e aumentando i costi. Usa e Regno Unito così hanno iniziato ad attaccare gli Houthi anche sul territorio yemenita da loro controllato, con l’Italia che presto insieme a Francia, Germania e Grecia, inizierà una missione navale difensiva nel Mar Rosso.
Da qui la minaccia del leader degli Houthi, con i ribelli yemeniti che potrebbero colpire l’Italia quando prenderà il via la missione Aspides dove la nostra Marina avrà il comando tattico.
Gli Houthi minacciano l’Italia: i rischi di una guerra
Stando a quanto si apprende sarà la Grecia ad avere il comando dell’operazione Aspides, mentre all’Italia spetterà quello tattico; la missione dovrebbe prendere il via nelle prossime settimane e il 19 febbraio a Larissa ci sarà l’ufficializzazione.
L’Italia invierà nel Mar Rosso una nave da guerra e, come spiegato qualche giorno fa dal ministro Guido Crosetto, anche degli assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati.
La missione Aspides avrà compiti difensivi senza escludere però l’utilizzo della forza se necessario, da qui la minaccia degli Houthi di colpire l’Italia una volta che navi e aerei nostrani inizieranno il loro pattugliamento nel Mar Rosso per proteggere le navi commerciali.
“Gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso sono dei veri e propri attacchi di natura militare e minacciano la nostra stabilità economica - ha dichiarato Guido Crosetto -. Useremo almeno una nave militare e aerei di ricognizione, ma servono più risorse”.
Con gli Usa che hanno intensificato i loro raid in Iraq e Siria colpendo delle milizie filo-iraniane, a questo punto viene da chiedersi quanto siamo vicini a una guerra aperta tra Stati Uniti e Iran che, in un modo o nell’altro, potrebbe coinvolgere anche l’Italia.
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