Il BTP Valore ha dei rischi che in molti sembrano ignorare ma che è necessario conoscere per investire consapevolmente.
Grande attesa per la nuova (e quarta) emissione del BTP Valore.
Se in molti osanno questo particolare titolo di Stato pensato per i piccoli risparmiatori, non tutti sono pienamente a conoscenza degli aspetti da considerare nel valutare se conviene comprare o no, soprattutto i rischi.
Tradizionalmente l’investimento sul mercato obbligazionario è ritenuto molto più sicuro, ad esempio, di quello sull’azionario, complice la restituzione del capitale investito a scadenza.
Se si comprano 1.000 euro in BTP Valore, alla sua scadenza si avranno indietro tutti i 1.000 euro investiti, maggiorati dal premio fedeltà e dalle cedole trimestrali (su cui si pagano le tasse) erogate trimestralmente nella durata dell’investimento.
Detto così sembra tutto fantastico. Ma per capire come stanno realmente le cose occorre conoscere, nel dettaglio, tutti i rischi del BTP Valore.
Btp Valore in emissione dal 6 maggio 2024
Come anticipato, il Btp Valore è un particolare titolo di Stato dedicato ai piccoli risparmiatori, anche detti “investitori retail” o “pubblico retail”.
La prossima emissione, la quarta da quando è nato il Btp Valore lo scorso anno, avrà inizio lunedì 6 maggio 2024, con conclusione venerdì 10 maggio, salvo chiusura anticipata.
La durata dell’obbligazione è di 6 anni, con scadenza nel 2030. I tassi minimi garantiti per i primi tre anni e negli ultimi tre - seguendo un meccanismo di step-up, con rendimenti crescenti nel tempo- saranno resi noti dal MEF nella mattinata di venerdì 3 maggio, insieme al relativo codice ISIN.
Anche nel caso di questo Btp Valore le cedole sono pagate al risparmiatore ogni tre mesi.
I rischi del BTP Valore di cui nessuno (o quasi) parla
I rischi legati ai titoli di Stato si muovono su più livelli ed è quantomeno doveroso illustrarli tutti nel dettaglio a beneficio del lettore interessato oggi al BTP Valore.
1) Tassi di interesse
Il primo è legato ai tassi di interesse. In un’economia in cui i tassi di interesse salgono, il prezzo del BTP Valore sul mercato scenderebbe poiché scaricato dagli investitori in favore di altri BTP con cedole più alte. Il tasso cedolare per i titoli di Stato, infatti, è fisso o prefissato, anche nel caso del meccanismo step-up che caratterizza il BTP Valore.
Sebbene le prospettive, oggi, non puntino ad un aumento dei tassi della BCE e la durata medio-breve del BTP oggetto d’analisi (6 anni) mitighi il rischio, è comunque un fattore da tenere in considerazione. Soprattutto da chi potrebbe aver bisogno di liquidare l’investimento prima della scadenza.
Infatti, il risparmiatore che tiene il titolo fino scadenza in un contesto di rialzo dei tassi non registra perdite, perché riceve indietro il capitale investito a scadenza e continua a godere delle sue cedole ogni tre mesi, come previsto per il Btp Valore. Ma chi dovesse aver bisogno di liquidare l’investimento, magari perché ha bisogno di un po’ di soldi per una spesa improvvisa o una necessità impellente, sarebbe costretto a vendere sul mercato ad un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto (in fase di emissione si acquista al valore nominale, ovvero 100), e quindi registrerebbe delle perdite.
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2) Rischio emittente
Un altro rischio è quello d’insolvenza dell’emittente. L’emittente del BTP Valore è lo Stato italiano. In altre parole, quando si investe in titolo di Stato c’è da considerare la possibilità che l’Italia fallisca e che non possa onorare i debiti con i suoi creditori, o almeno non tutti.
Il nostro Paese è quinto della classifica dei Paesi con il rapporto deficit/PIL più alto al mondo. Che l’Italia vada fallita è un’ipotesi remota ma, anche qui, è un rischio che non si può ignorare.
A pesare su questo fronte troviamo le stime riportante nel DEF 2024, secondo le quali il debito pubblico italiano supererà i 3.000 miliardi di euro a partire dal 2025. Ad esacerbare la situazione, si legge nel documento del MEF, spiccano i bonus edilizi, con un peso sulle casse dello Stato di 219 miliardi di euro circa (160,3 miliardi riguardano il Superbonus, 58,7 miliardi gli altri bonus edilizi).
3) Mancata diversificazione
La mancanza di diversificazione del portafoglio investimenti costituisce un altro rischio cruciale di cui quantomeno è opportuno parlare. Grazie al facilissimo accesso all’acquisto del BTP Valore - basta aprire il proprio home banking o andare allo sportello in banca o alle Poste - si incentiva l’investimento autonomo sul mercato diretto. Questo significa che possono comprare BTP Valore anche risparmiatori che non conoscono i mercati, ignorano le accortezze da avere, come l’importanza di costruire un portafoglio ben bilanciato.
Sei un risparmiatore e vuoi investire in titoli di Stato piuttosto che altri strumenti perché ti sembrano più sicuri? A te la scelta, ma per tutelare i tuoi investimenti (e quindi i tuoi soldi) il consiglio è quello di diversificare gli emittenti (non comprare quindi solo BTP ma anche titoli di Stato di altri Paesi) e le scadenze, non concentrandosi né solo sul breve né solo sul medio-lungo periodo.
Conclusioni
Sebbene i BTP Valore siano generalmente considerati sicuri, il loro rendimento potrebbe essere inferiore rispetto ad altre opzioni di investimento più rischiose. Gli investitori sono chiamati a bilanciare il desiderio di sicurezza con la necessità di rendimenti che superino l’inflazione e soddisfino i loro obiettivi finanziari a lungo termine.
In conclusione, questi titoli di Stato possono ben rispondere alle esigenze di coloro che cercano una fonte di reddito stabile e hanno un orizzonte di investimento a medio termine, ma è importante considerare tutti i fattori, inclusi il contesto economico generale e le proprie esigenze finanziarie personali.
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