Il ritorno di moda del vinile ha dato il via a una nuova ondata di collezionismo. Ecco i vinili italiani che valgono di più
La nostra epoca passerà alla storia come quella della nostalgia. In tutti i settori sta infatti spopolando la moda del vintage e moltissime persone scandagliano ogni giorno la rete alla ricerca di pezzi d’epoca, siano essi mobili, giocattoli o semplici dischi.
Proprio i dischi in vinile sono tra gli oggetti più ricercati dai collezionisti. E non soltanto quelli stranieri. I vinili italiani che stiamo per presentare, per esempio, possono valere più di 2.000 euro.
Il primo album originale di Vasco Rossi vale più di 2.000 euro
Nel 1978 Vasco Rossi iniziò una carriera di incredibile successo che dura ancora oggi. Il suo primo lavoro si intitolava “Ma cosa vuoi che sia una canzone” e ritraeva in copertina un manico di chitarra con la punta a forma di matita.
A rendere questo disco un pezzo unico, per cui i collezionisti sono disposti a sborsare dai 2.000 euro in su, è l’estrema rarità. Della prima edizione ne vennero stampate appena 2.000 copie che vennero distribuite quasi esclusivamente in Lombardia e in Emilia Romagna.
Se scopriamo di averne una originale siamo appena diventati ricchi.
Ingresso Libero di Rino Gaetano vale 1.400 euro
Un altro vinile per cui i collezionisti sono disposti a sborsare cifre folli è “Ingresso Libero”, il primo album di Rino Gaetano, datato 1974.
Un disco che ha dato vita a una leggenda. Sembra infatti che lo stesso Gaetano, arrabbiato per i pessimi risultati di vendita, abbia dato fuoco in prima persona alle copie rimaste.
Qualcuna, però, si è salvata e se è in buone condizioni può essere rivenduta a una cifra compresa tra i 1.200 e i 1.400 euro.
Il primo singolo di Lucio Battisti potrebbe farci guadagnare una bella cifra
Il 1966 fu un anno storico per tutta la musica italiana. È questo l’anno in cui arrivò nei negozi di dischi “Dolce di giorno/Per una lira”, il primo singolo cantato da Lucio Battisti.
Del 45 giri vennero stampate 1.000 copie e vendute poco più della metà. Una rarità assoluta che ha fatto schizzare le quotazioni dei pochi esemplari rimasti ben sopra i 1.500 euro.
Il disco “rubato” dei Pooh che vale una fortuna
Negli anni ‘60 e ‘70 le controversie tra artisti, band e case discografiche erano all’ordine del giorno. Di una di esse furono vittima i Pooh che nel 1968 videro uscire il loro disco “Contrasto” senza averne autorizzato la pubblicazione.
La colpa fu dell’etichetta Vedette che, alla luce del successo del singolo «In Silenzio/Piccola Katy», provò a monetizzare ulteriormente pubblicando un disco composto dai brani scartati dal gruppo. Ma soprattutto all’insaputa del gruppo.
La band andò su tutte le furie, rescisse il contratto con l’etichetta e impose il ritiro dal mercato delle 1.000 copie stampate dell’album.
Qualcuna, però, è ancora in giro è oggi e la sua quotazione sul mercato dei collezionisti oscilla tra 1.200 euro e 1.800 euro.
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