Dati usciti alle 14:30 sul mercato americano e l’azionario crolla rovinosamente. Cosa è successo?
Proprio in un momento in cui è richiesta una meritata pausa da quest’anno burrascoso, arriva un crollo importantissimo che ha fatto capitolare le quotazioni dei mercati azionari, in special modo quelli americani che hanno visto un Nasdaq battere un incredibile -4% andando sui minimi dell’8 novembre.
Anche S&P500 ha ceduto rovinosamente dopo l’uscita dei dati di ieri pomeriggio, che in realtà erano molto buoni per gli Usa con una minor richiesta di sussidi di disoccupazione e un Pil del terzo trimestre al di sopra delle aspettative. In sostanza, quello che abbiamo visto ieri è stato un movimento meramente tecnico. Vediamo però come la giornata di ieri sta influendo sulle possibili chiusure di quest’anno.
Il crollo di ieri
Dati delle 14:30 usciti al di sopra delle aspettative per gli Usa e mercato che crolla rovinosamente. Come mai?
L’unico motivo sarebbe prettamente tecnico, ossia un movimento che ha confermato un ritracciamento su base settimanale già presente, non solo sul mercato americano, ma anche sui mercati europei},} seppur in misura minore.
Non è un caso che, mentre il Nasdaq cedeva il 4% e S&P500 aveva una performance del -2,5%, Dax e Ftse Mib si mantenevano su una performance negativa di circa l’1,5% e risultavano più resistenti al crollo generalizzato.
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In effetti, a livello tecnico, i mercati europei sono più forti degli americani, anche se negli ultimi anni gli indici americani hanno performato molto di più rispetto a Dax o Ftse Mib. Il crollo di ieri ha messo molta paura agli operatori, soprattutto considerando la dinamica dei mercati nel breve termine con diverse ore consecutive di ribasso, un movimento anomalo.
Dopo ben 10 ore consecutive di ribasso, il Nasdaq ha avuto un’ottima reazione dai minimi, portandosi da area 10750 a 10950 in sole due ore. Questo movimento molto forte è molto importante per la dinamica che potremmo vedere nel periodo del famoso “rally di Natale”, dalla fine del Natale fino ai primi giorni dell’anno.
In tal merito, potremmo anche ipotizzare un mercato che possa provare a salire in modo molto forte per chiudere l’anno al di sopra dei minimi battuti qualche mese fa. Quindi bisogna fare attenzione a quello che potrebbe succedere dal 26 dicembre in poi, anche perchè quest’anno si sta rivelando molto complesso, anche sotto il periodo delle festività natalizie.
Cosa aspettarsi dopo Natale
Il 26 dicembre il mercato rimane aperto e dovremmo vedere che reazioni ci potrebbero essere dopo il recente crollo che abbiamo visto ieri. Per il momento, il Forex rimane ingabbiato sui livelli già visti nelle scorse settimane, con EurUsd saldo al di sopra di 1,05, e GbpUsd sopra 1,19 oramai da tempo. L’unico cambio che risulta più movimentato è UsdJpy, ma in quel caso abbiamo come complice la BoJ, i cui interventi risultano determinanti per i movimenti di breve periodo.
Per quanto riguarda il mercato azionario troviamo invece dei mercati europei che, anche se vedono una dinamica ribassista su base settimanale, su base mensile risultano ancora solidi al rialzo, con un buon movimento di ripresa che potrebbe aprire una dinamica interessante per l’inizio del 2023, ossia una ricerca di massimi da vendere per un altro eventuale bottom di mercato.
I mercati americani risultano più deboli con un Nasdaq che sta per chiudere il mese sui minimi mensili, ma comunque prevedono una leggera ripresa delle quotazioni almeno per il mese di gennaio. In sostanza, il sentiero di ripresa per questa fine 2022 e inizio 2023 potrebbe vedere luce e a questo punto potremmo aspettarci quei rialzi che servirebbero al mercato per compiere una dinamica ribassista per il 2023.
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