Gli alti tassi della Fed, una risposta all’inflazione galoppante negli Usa, stanno destabilizzando le valute di mezzo mondo.
I riflettori sono puntati sul dollaro, o meglio, sulla Federal Reserve statunitense. Gli alti tassi della Fed, una risposta all’inflazione galoppante negli Usa, significano che gli asset americani offrono rendimenti migliori rispetto a quelli di gran parte del mondo. Il risultato? Gli investitori hanno bisogno di dollari per acquistarli, e il denaro affluisce negli Stati Uniti con una forza avvertita da ogni Paese del mondo.
Siamo al cospetto di una sorta di grande gioco globale delle valute. Da un lato, infatti, abbiamo un dollaro alimentato dalle leve della Fed, mentre dall’altro troviamo una serie di valute internazionali che pagano le conseguenze di un simile modus operandi. Nel 2024, ha fatto presente il New York Times, tutte le principali valute del mondo si sono deprezzate rispetto al dollaro, dando vita ad un fenomeno insolitamente ampio e potenzialmente pericoloso per l’economia del pianeta.
Due terzi delle 150 valute monitorate da Bloomberg, si sono indebolite sul biglietto verde, la cui forza, in sostanza, deriva da un cambiamento nelle aspettative su quando (e in che misura) la citata Fed potrebbe tagliare il suo tasso di riferimento (ai massimi da almeno un ventennio). “Non è mai stato così vero che la Fed è la banca centrale del mondo”, ha dichiarato Jesse Rogers, economista di Moody’s Analytics. [...]
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