Il tasso di fertilità totale dell’India, il Paese più popoloso al mondo, ha registrato un calo significativo. Potrebbe scendere a 1,3 entro il 2050 e a 1,04 entro il 2100.
I riflettori sono puntati sull’India. Non solo perché potrebbe essere finalmente arrivato il «momento economico» del gigante asiatico, ma anche a causa delle sempre più vicine elezioni generali che potrebbero consegnare all’attuale primo ministro Narendra Modi un inedito terzo mandato alla guida del Paese più popoloso del mondo.
A proposito di demografia, l’ultima preoccupazione di Nuova Delhi coincide con l’ombra di una possibile, futura, crisi delle nascite. Sembra un paradosso per una nazione che, soltanto nell’aprile del 2023, aveva superato la Cina diventando «il Paese più popoloso al mondo» (con 1.428,6 miliardi di indiani a fronte di 1,4257 miliardi di cinesi).
Eppure, dalle parti di Nuova Delhi è risuonato un sinistro campanello d’allarme. Almeno a leggere lo studio pubblicato su The Lancet e intitolato Global fertility in 204 countries and territories, 1950–2021, with forecasts to 2100: a comprehensive demographic analysis for the Global Burden of Disease Study 2021. [...]
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