Il nuovo governo a guida Meloni è compatto sulla lotta all’immigrazione irregolare, a partire dal blocco delle Ong.
L’esecutivo di Giorgia Meloni è compatto sulla lotta all’immigrazione irregolare e i primi provvedimenti del governo appena nato sono stati orientati allo stop degli ingressi delle Ong nelle acque territoriali italiane. Come spiegato dal ministro Piantedosi, i migranti che sbarcano dalle navi civili rappresentano il 16% del totale in Italia, una percentuale minoritaria rispetto al totale. Tuttavia, il blocco delle Ong ha principalmente una funzione di deterrenza per rallentare le partenze dal nord Africa da parte dei trafficanti di esseri umani.
Per il momento, Viminale e Farnesina hanno di concerto inviato una nota vocale ai Paesi di bandiera delle navi Ong operative nel Mediterraneo centrale (Germania e Norvegia), invitandole a farsi carico dei migranti a bordo, che sono in tutto 1000, divisi tra la Geo Barents, la Ocean Viking e la Humanity 1. A oggi non è ancora arrivata risposta e le navi stazionano davanti ai confini delle acque territoriali del nostro Paese, avanzando la pretesa di entrare per compiere gli sbarchi. “Se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte bandiera, poniamo, tedesca, i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico o quella diventa una nave pirata”, ha dichiarato Giorgia Meloni nell’intervista inserita nell’ultimo libro di Bruno Vespa “La grande tempesta”.
Piantedosi lavora in questa direzione e in un’intervista al Corsera ha ribadito quanto da giorni il governo sta facendo: “Abbiamo agito sin da subito per dare un segnale immediato agli Stati di bandiera: non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità”.
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