Il piano di Kamala Harris per l’economia USA. Cosa succede se diventa presidente?

Violetta Silvestri

14 Agosto 2024 - 09:18

Qual è il piano di Kamala Harris per l’economia Usa? I punti chiave della candidata dem su come gestire il rilancio economico della potenza americana, tra lotta all’inflazione, assistenza, tasse.

Il piano di Kamala Harris per l’economia USA. Cosa succede se diventa presidente?

Quale sarà il piano economico di Kamala Harris? Se lo chiedono gli elettori statunitensi, visto che proprio le questioni legate all’economia, con inflazione e lavoro in primo piano, saranno cruciali per la preferenza di voto nelle presidenziali Usa di novembre.

Secondo i recenti dati Gallup, il 33% degli americani considera i problemi economici come “i più importanti” che gli Stati Uniti devono affrontare in questo momento. Gli statunitensi, infatti, sono ancora alle prese con prezzi elevati, affitti ed elettricità in aumento di quasi il 10% o più da giugno 2022 e tariffe delle assicurazioni auto in rialzo di quasi il 40%, stando ai dati del Dipartimento del lavoro.

Intanto, un sondaggio Financial Times/University of Michigan Ross Business School di agosto ha evidenziato che il 42% degli elettori si fida di Harris per la gestione dell’economia, rispetto al 41% che ha fiducia in Trump.

I recenti dati sulla disoccupazione e la volatilità del mercato azionario hanno danneggiato Biden e Harris sta iniziando a differenziarsi dall’amministrazione proprio sulle proposte economiche.

Sebbene la visione generale dell’economia della candidata democratica sia in gran parte in continuazione con il programma di Biden, esistono delle peculiarità della vicepresidente. In attesa di un piano ufficiale e dettagliato sulla politica economica, ecco alcune idee chiave di Harris. Cosa succede all’economia Usa se diventa presidente?

Da Joe Biden a Kamala Harris: il piano economico Usa riparte da qui

Non c’è ancora un programma chiaro, definitivo e ufficiale per l’economia Usa targato Kamala Harris.

La strategia finora perseguita dai democratici, chiamata “Bidenomics”, è stata sostenuta dalla vicepresidente negli ultimi quattro anni. Harris, probabilmente, inizierà da dove si è fermato Biden. I pilastri fondamentali della visione economica dell’amministrazione Biden-Harris, come delineato in una dichiarazione della Casa Bianca del 2023, sono stati:

  • favorire gli investimenti con i programmi quali l’Inflation Reduction Act (IRA); il CHIPS and Science Act; nonché l’Infrastructure Investment and Jobs Act.;
  • migliorare la posizione dei lavoratori e far crescere la classe media, attraverso misure come la cancellazione del debito studentesco per i mutuatari virtuosi e il sostegno alla contrattazione collettiva e al ruolo dei sindacati. Sotto l’amministrazione Biden-Harris, gli Stati Uniti hanno visto alcuni dei più bassi tassi di disoccupazione degli ultimi decenni e forti guadagni salariali che hanno superato la crescita dell’inflazione;
  • promuovere la concorrenza per abbassare i costi e aiutare gli imprenditori e le piccole imprese a prosperare

Tuttavia, Harris, come Biden, dovrà ancora fare i conti con l’inflazione ancora troppo alta. I prezzi elevati persistenti - nonostante il raffreddamento in corso - stanno influenzando negativamente la percezione pubblica della gestione economica democratica.

In questa cornice, per iniziare a capire quale piano ha in mente Harris per l’economia si possono cogliere delle dichiarazioni rilasciate in discorsi generali sul suo programma politico.

“Crediamo in un futuro in cui ogni persona ha l’opportunità di costruire un’attività, di possedere una casa, di costruire ricchezza intergenerazionale, un futuro con assistenza sanitaria accessibile, assistenza all’infanzia accessibile, congedo retribuito, ha detto Harris a una folla ad Atlanta la scorsa settimana. “Tutto questo per dire: costruire la classe media sarà un obiettivo determinante della mia presidenza”.

In cosa consisterà, quindi, il piano economico di Harris per gli Usa? Ecco alcuni punti salienti di un suo potenziale programma di rilancio dell’economia della prima potenza mondiale.

Il piano economico di Harris per gli Usa in 4 punti

Alcuni temi chiave stanno emergendo nei discorsi di Kamala Harris sulla cruciale e decisiva visione economica degli Usa. Dalla lotta alle speculazioni sui prezzi di beni fondamentali, al sostegno a crediti di imposta fino al supporto di forme di assistenza per chi ha bisogno, la ormai certa candidata dem ha espresso alcune idee chiare sulll’economia. I punti cruciali finora emersi sono sintetizzati in almeno questioni.

1. Inflazione e lotta alle speculazioni

“Crediamo in un futuro in cui abbassiamo il costo della vita per le famiglie americane in modo che abbiano la possibilità non solo di sopravvivere, ma anche di progredire. Perché, mentre la nostra economia sta andando bene sotto molti aspetti, i prezzi per le cose di tutti i giorni come la spesa sono ancora troppo alti”: così ha parlato Harris la scorsa settimana a Eau Claire, Wisconsin.

Nei suoi discorsi elettorali sta passando in rassegna i piani per ridurre i costi che riecheggiano gli sforzi già in atto con l’amministrazione Biden: vietare le commissioni “nascoste” che gli utenti pagano su conti bancari e non solo e limitare gli aumenti ingiusti degli affitti e di alcuni farmaci.

Non di rado ha sottolineato che l’impennata dell’inflazione è stata causata anche da sistemi iniqui di fissazione dei prezzi, grandi aziende che praticano illegalmente l’aumento dei prezzi, proprietari immobiliari aziendali, Big Pharma. In sostanza, la speculazione è nel mirino di Harris.

2. Piani di assistenza sociale

Nei suoi precedenti incarichi come procuratore generale della California e successivamente come senatrice degli Stati Uniti, Harris è stata promotrice di importanti programmi fortemente legati a un’idea precisa di assistenza e imposte.

Tra queste, spiccano le proposte per crediti d’imposta rimborsabili per gli affittuari con alcune soglie di reddito; un credito d’imposta rimborsabile di 3.000 dollari a persona per la classe media e operaia attraverso il LIFT (Livable Incomes for Families Today), il Middle Class Act; un piano sanitario “Medicare per tutti” che mantiene l’assicurazione privata; un piano di condono del debito studentesco da 20.000 dollari per i beneficiari della borsa di studio Pell che creano e gestiscono piccole imprese in aree svantaggiate; l’aumento degli stipendi degli insegnanti delle scuole pubbliche, finanziato dalle imposte di successione sui ricchi.

Nel 2019, quando era al Senato, Harris ha co-sponsorizzato la legislazione per aumentare il credito d’imposta per i figli. E una volta diventata vicepresidente, si è dimostrata particolarmente appassionata alla questione. Ex funzionari e consiglieri della Casa Bianca affermano che Harris è stata una fervente sostenitrice delle politiche volte ad aiutare le famiglie lavoratrici con bambini.

Secondo indiscrezioni, inoltre, vorrebbe che l’agenda per l’assistenza facesse parte della sua agenda economica (sarebbe una novità).

3. Imprese

Un’altra priorità fondamentale per Harris in qualità di vicepresidente è stata la creazione di piccole imprese.

Quando Harris viaggiava per il Paese, anche se si recava in una città per altre questioni, spesso si impegnava a visitare piccole imprese gestite da donne o da minoranze, secondo i racconti dei suoi collaboratori.

Di contro, è nota per azioni incisive nei confronti di grandi aziende e gruppi finanziari. Per esempio, si è mostrata favorevole alle misure repressive sulle pratiche di assunzione anti-concorrenziali, facendo causa a eBay per tali politiche nel ruolo di procuratore generale e sostenendo la regolamentazione dell’amministrazione Biden che vieta le clausole di non concorrenza nei contratti di lavoro. Tale divieto, perseguito dalla presidente della Federal Trade Commission Lina Khan, è entrato in vigore quest’anno.

Non solo, in qualità di procuratore generale della California, ha ottenuto un risarcimento di 18 miliardi di dollari da banche tra cui JPMorgan Chase e Citigroup per il loro ruolo nella crisi immobiliare.

4. Tasse

Un tema centrale del piano di Biden è stato la promessa di non aumentare le tasse a chiunque guadagni meno di $400.000 all’anno e Harris ha intenzione di continuare su questa strada. Per finanziare i suoi ambiziosi programmi di servizi sociali, le tasse dovranno essere aumentate per coloro che guadagnano più di $400.000 all’anno, ovvero circa il 3% dei contribuenti.

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