Il governo giapponese aveva più volte avvertito di esser pronto a sostenere lo yen nel caso in cui le contrattazioni fossero diventate troppo volatili.
Alla fine di aprile lo yen giapponese si è rafforzato contro il dollaro “rimbalzando” dai minimi raggiunti da 34 anni a questa parte, in una mossa che, secondo gli operatori, porta tutti i segni di un intervento da parte delle autorità giapponesi.
La giornata da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 29 aprile, quando la valuta del Giappone è passata da 159,5 per dollaro a 154,5. Questa ripresa potrebbe derivare dalla vendita di riserve in dollari da parte del ministero delle Finanze di Tokyo e al conseguente acquisto della valuta nipponica per la prima volta dalla fine del 2022. Certo è che, come ha fatto notare il Financial Times, il crollo dello yen si era accelerato dopo che la Bank of Japan (BoJ) aveva mantenuto i tassi di interesse vicino allo zero.
Archiviata la Golden Week, la settimana che va dal 29 aprile al 4 maggio densa di festività nazionali, durante le quali le autorità del Paese hanno potuto muovere lo yen più facilmente, e in volumi di trading relativamente bassi, il Giappone aspetta ora di capire cosa accadrà nel breve periodo. L’ombra della speculazione continua ad aleggiare pericolosamente sopra una valuta che si trova nell’occhio del ciclone da ormai troppo tempo. [...]
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