I russi si affideranno all’artiglieria per cercare di fiaccare la resistenza dell’ucraina nel quadrante orientale del Paese.
Se la prima fase della guerra in Ucraina è stata caratterizzata dall’azione furtiva dei droni, nella cosiddetta fase due i riflettori sono puntati sull’artiglieria. Nel nuovo scenario teatro delle prossime battaglie l’esercito russo calibrerà al meglio la strategia militare per stroncare la resistenza ucraina e conquistare i territori orientali e meridionali. Ci riferiamo ovviamente al Donbass, regione situata nel quadrante orientale del Paese, e della fascia costiera, con Mariupol epicentro di feroci combattimenti. Ebbene, per conseguire questi e altri obiettivi il Cremlino si affiderà all’artiglieria così come lo faranno le forze di Kiev per arginare l’avanzata nemica.
Già, perché tra i numerosi aiuti ricevuti dal blocco occidentale bisogna sottolineare i cannoni obice da 155 mm contenuti nell’ultimo pacchetto di armi dal valore di 800 milioni di dollari annunciato da Joe Biden e spedito dagli Stati Uniti in Ucraina. Non solo: nei prossimi giorni gli Usa hanno in programma di iniziare l’addestramento degli ucraini su come far funzionare i sistemi di artiglieria obice in dirittura di arrivo. Per quanto riguarda Mosca, invece, sul fronte russo l’attenzione nei confronti dell’artiglieria è più marcata. Tra cannoni a lunga gittata, missili terra-aria e semoventi, la Russia dà la sensazione di articolare la propria manovra in due step. Nel primo cercherà di fiaccare la resistenza nemica attingendo proprio all’artiglieria, mentre nel secondo, una volta bombardate sacche strategiche, proverà a decapitare i rivali ormai stremati. Detto altrimenti, il Cremlino potrebbe riproporre una delle sue tattiche preferite: il bombardamento massiccio alimentato da cannoni a lunga gittata e lanciarazzi vari, e accompagnato dall’azione dell’aviazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA