Se un familiare lavora con la prestazione occasionale e supera il limite di reddito previsto, può essere considerato fiscalmente a carico?
Un familiare per essere considerato fiscalmente a carico deve avere redditi che rimangono al di sotto di una determinata soglia stabilita dalla Legge. Se si supera questa soglia il familiare non può più essere considerato a carico con tutto quello che ne consegue: non sarà più possibile fruire delle eventuali detrazioni in busta paga, se spettano, e non sarà più possibile portare in detrazioni le eventuali spese sostenute per quel familiare (come ad esempio spese di natura medica o sanitaria).
Quali familiari sono considerati a carico?
Sono considerati fiscalmente a carico i familiari che hanno conseguito nel corso dell’anno di imposta di riferimento un reddito non superiore a 2.840,51 euro. Per i figli, fino al compimento dei 24 anni, questo limite è innalzato a 4.000 euro.
Ma quali redditi rientrano nel computo dei limiti per considerare o meno un familiare a carico? Si devono calcolare tutti i redditi assoggettabili all’IRPEF ma anche:
- il reddito di impresa o da lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva con regime forfetario;
- il reddito di impresa o da lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva con regime per imprenditoria giovanile o lavoratori in mobilità;
- reddito da fabbricati locati con il regime della cedolare secca.
Lavoro con i voucher
Una domanda lecita che ci si può porre è se lavorando con la prestazione occasionale, o con il Libretto famiglia, e superando il limite dei 2.840,51 euro un familiare perda o meno la possibilità di essere considerato a carico fiscalmente. Perché, tra l’altra, si tratta di una tipologia di lavoro che prevede anche il versamento della relativa contribuzione previdenziale.
Ebbene, il reddito derivante dalla prestazione occasionale o dal Libretto famiglia, non solo è completamente esentasse, ma non concorre neanche al raggiungimento dei 2.840,51 euro per il limite del carico fiscale. Questo significa che un familiare a carico può tranquillamente lavorare per più utilizzatori percependo fino a un massimo di 5.000 euro l’anno e restare fiscalmente a carico.
Se un coniuge, quindi, lavora con prestazione occasionale e produce un reddito superiore a quello limite stabilito può restare a carico fiscalmente. E l’altro coniuge può continuare a fruire delle detrazioni in busta paga e delle detrazioni spettanti per le spese effettuati per conto del coniuge a carico.
I redditi dei voucher non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi
A quanto sopra detto si deve aggiungere anche il fatto che, essendo somme considerate esentasse, i redditi derivanti dalla prestazione occasionale non devono essere inseriti neanche nella dichiarazione dei redditi.
Dal punto di vista fiscale, quindi, sono retribuzioni che non concorrono alla formazione del reddito. L’incasso netto del lavoratore, quindi, rimane pulito da qualsiasi tipologia di tassazione. Tale reddito, quindi, non va ad incidere neanche sullo stato di disoccupato o inoccupato di chi lo percepisce ed è totalmente cumulabile non solo con gli ammortizzatori sociali come Naspi e Dis Coll (entro determinati limiti) ma anche con prestazioni di integrazione al reddito , come pensione e reddito di cittadinanza.
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